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La vincitrice del Premio Neri Pozza a Legnano: “Dentro soffia il vento”

Francesca Diotallevi è una giovane scrittrice...

Dentro soffia il vento
di Francesca Diotallevi
Ed. Neri Pozza
€ 16,00


Francesca Diotallevi è una giovane scrittrice emergente già nota al pubblico legnanese e, di certo, molto cara a me. Quando tre anni fa abbiamo deciso, con la Biblioteca Civica, di organizzare "A merenda con l'autore" per parlare di autori emergenti, Francesca fu fra i primi invitati: una giovanissima ragazza timida che già dimostrava di avere la stoffa per fare molta strada.

Oggi è la vincitrice dell'ambito Premio Neri Pozza con "Dentro soffia il vento", romanzo evocativo e poetico che ci racconta la vita del Primo Dopoguerra in un minuscolo paesino incastonato fra le Alpi della Valle D'Aosta.

Il borgo di Saint Rhémy non è che un piccolo insieme di case arroccate intorno alla chiesa, dove arriva don Agape, giovane parroco di Roma. Lui, così cittadino, timido e timoroso, si trova a fare i conti con un mondo duro nel clima come nei sentimenti: gente che lavora e parla poco, soprattutto di sè… E che proprio non vuole parlare della giovane ragazza dai capelli rossi che, la sera, si presenta al limitare del bosco, vicino alla proprietà della famiglia Rosset.

Fiamma per tutti è la strega. La maledetta, la figlia del diavolo da evitare se non si vuole avere disgrazie. Di giorno.

Di notte, è la salvatrice che dispensa decotti e infusi, unguenti e medicamenti per ogni male che affligge chi arriva a bussare alla porta del capanno diroccato che abita in mezzo al bosco. Fiamma però non si cura del parere degli abitanti del paese: sua madre l'ha cresciuta isolata, spiegandole che la solitudine è un bene per chi è speciale come lei.
Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato.
Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Per questo, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.

Gli eventi, però, presto metteranno a confronto diretto Yann e Fiamma, così come don Agape e le sue paure, e tutti gli abitanti di Saint Rhémy con la loro superstizione…

Un romanzo costruito magistralmente, raccontato a più voci e da più prospettive, pieno di sfumature.

Una vera delizia. Non vedo l'ora di parlarme con l'autrice sabato 25 giugno a "Scrittori in mostra"!!

amanda colombo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Giugno 2016
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