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A settembre il bando per le moschee a Milano

Un fatto che incontra pareri contrastanti, a partire dalla Lega Nord che chiede norme più restrittive - "Non si può sottoporre a referendum il diritto di culto" la replica dell'assessore al welfare...

In arrivo a settembre il bando per le moschee a Milano. Un fatto che incontra pareri contrastanti nel mondo politico. Infatti, proprio Lega Nord ha chiesto in Regione una legge per imporre norme più restrittive per la costruzione di nuove moschee. Tra questi un referendum obbligatorio per i cittadini per approvare l'edificazione di nuovi centri di culto. 

«E' una cosa incostituzionale – commenta l'assessore al welfare di Milano, Pierfrancesco Majorino, in un intervista ad affariitaliani.it –, un ragionamento cinico e anche un po' idiota. Non si può sottoporre a referendum il diritto di culto. E' contro le leggi di questo paese, perché vorrebbe dire che una maggioranza può impedire a una minoranza l'esercizio di un proprio diritto». 

E l'assessore prosegue ribadendo che proprio a settembre verranno presentati gli atti che riguardano un gruppo di quattro aree, per alcune delle quali ci sarà l'approvazione in consiglio comunale. Si tratta di aree pubbliche, edifici da riqualificare o aree degradate da recuperare, a spese di chi vincerà il bando. Potranno partecipare al bando chi appartiene all'albo delle religioni del Comune di Milano, «un modo per evitare sorprese – spiega Majorino –, non vogliamo che soggetti che non conosciamo possano infilarsi in questa cosa. Inoltre, vorrei sottolineare che non ci saranno norme anti-Caim (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano, ndr)».

Infine, l'assessore al welfare ricorda che costruire moschee a Milano può essere indice di sicurezza in città: «E' molto più scandaloso uno scantinato nel quale si prega – ha detto Majorino – che un centro islamico controllabile giorno e notte dalla polizia. Poi fatemi dire che noi non è che creiamo i musulmani facendo le moschee. I musulmani ci sono già. Ci sono a Milano già una trentina di luoghi di culto islamico, quasi tutti in situazioni informali. In Italia ci sono un milione e 700mila musulmani: occorre pretendere un trattamento trasparente, non impedirlo».

Davide Piccardo, leader del CAIM (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano), ha voluto anche lui ribadire, sempre in un'intervista ad Affariitaliani.it come quelli che stanno facendo sono allarmismi inutili, proprio perche nel nostro Paese «ci sono un milione e 700mila musulmani e non c' mai stato nessun atto di violenza o altro. Le nostre moschee sono posti tranquilli perchè noi siamo persone pacifiche. Viviamo da decenni tra di voi, senza violenza». A Picardo allora è stato ricordato che però alcune loro idee religiose sono violente: «Le idee non sono violente – ha risposto Picardo – sono gli atti ad esserlo. Noi viviamo in uno stato di diritto. I toni violenti vengono usati nella nostra comunità ma anche in tante altre. Questo tipo di atteggiamento si contrasta con la dialettica. Nei sermoni del venerdì delle nostre moschee gli imam lo fanno spessissimo, contrastano le idee violente».

Redazione
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Pubblicato il 26 Agosto 2014
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