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Melissa Angeloro: “Così ho sconfitto il cancro”

Verrà presentato a Canegrate il libro della giovane 30enne che mostra luci e ombre di un percorso di vita difficile legato al tumore al seno: "“Il mio sassolino non è nella scarpa ...”

Verrà presentato ufficialmente domenica 9 novembre, al polo culturale "Catarabia" di Canegrate, alle 17.30, il libro “Il mio sassolino non è nella scarpa …” di Melissa Angeloro.

Si tratta di un diario autobiografico che mostra luci e ombre di un percorso di vita difficile legato al "tumore al seno".

Melissa è la protagonista di questo racconto, in cui ripercorre il senso della sua vita, la rinascita verso il futuro; l’autrice riesce a trasmettere pezzo per pezzo ogni suo percorso, emozionante nel suo dolore e nella consapevolezza che anche nelle grandi difficoltà della vita si può uscire vittoriosi.

"Ho deciso di scrivere questo racconto – commenta l'autrice – non per il solo scopo di trasmettere la mia storia, ma per arrivare al cuore della gente delle donne sopratutto. Ancora c’è molta superficialità su questo argomento legato appunto al “cancro”. Ho notato spesso nei volti delle persone con cui parlo quotidianamente, una sensazione di “scetticismo” come se non conoscessero realmente le conseguenze che può portare questa malattia. Bambini ignari di dover prendersi cura di se, del proprio corpo di prevenire di amarsi fino in fondo . Per questo ho deciso di mettere a diposizione degli altri  la mia storia, il mio vissuto. Non voglio apparire portavoce di medici e studi su questo argomento, voglio semplicemente fare l’altra parte, parlare con le persone e poter dare un consiglio a chi, aspetta a casa la lettera della regione che ti consiglia prevenzioni al seno, all’utero o altro".

"Mi ha spinto tanto  a scrivere, il mio  scontro a pieno petto con il reparto di “oncologia” dove si effettuavano le terapie – spiega ancora la giovane scrittrice – Lì mi sono accorta che mancava qualcosa, qualcosa di importante. Mancava il sorriso di qualcuno che ti incoraggiasse a crederci. Qualcuno che riusciva a capire che “il male” è vero che purtroppo non ha età…  Per ogni età ci vogliono delle parole diverse tra loro, delle stanze diverse tra loro magari con età almeno simili dove dover fare terapie.  Io ero circondata da persone anziane; oltre il male fisico subentrava anche quello psicologico. Posso dire di aver visto gente vivere quando poteva morire e gente morire quando poteva vivere! Ma non tutti siamo cosi! C’è chi può viverla male… Quindi mi sono permessa in questo libro di parlare molto anche di questo argomento… Sperando possa dare spunti anche a operatori del settore. Forza ai lottatori di questa malattia e tanta tanta speranza".

Redazione
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Pubblicato il 29 Ottobre 2014
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