Una casa-pinacoteca, a Robecchetto con Induno. E' quella che ospita il lavoro di Alessandro Negri, artista che da oltre mezzo secolo fa dello studio e della ricerca una vera e propria passione quotidiana. A 78 anni Negri non smette mai di perfezionare il suo stile, di cercare sempre qualcosa di nuovo, con un preciso riferimento: la natura. Nella villetta in mezzo ai campi, in ogni stanza, nell'ampia taverna, tele di ogni misura, ma tutte riferite a un'arte figurativa particolare che ha fatto dell'artista un vero Maestro.

Figure umane, animali, vegetali caratterizzano le sue opere che trovano nell'astrazione un terreno fertile, attraverso un processo di sintesi e di stilizzazione che colpisce profondamente il visitatore.

Negri (al centro della foto con gli amici Biagio Berni, a destra, e Stefano Dell'Acqua) dipinge senza cavalletto. Lui preferisce inginocchiarsi sul pavimento dove posa la tela e, qui, ecco una novità originale, forse unica, nel panorama artistico nazionale. Negri non utilizza la tela usuale, ma preferisce dipingere su carta di giornale, qualsiasi quotidiano va bene. Il risultato è sorprendente.

Sperimentali, come tutta la ricerca e lo studio quotidiano, le tecniche scelte dal pittore. Si va dai carbonici, ai pastelli, all'olio trattato come acquarello. Il pennello si potrebbero definire un attrezzo sconosciuto nella sua arte. Anche questo sorprende non poco l'appassionato che, per la prima volta, gli si avvicina.

Lontano dai riflettori delle gallerie di moda (ma ha esposto anche a Legnano), Negri è conosciuto e apprezzato nell'ambiente, preferendo mostre istituzionali in Italia (Liguria e Piemonte le location predilette) e anche all'estero.

A fine gennaio, esporrà gli ultimi lavori a Mesero, in una sala del Municipio, sollecitato dalla amministrazione locale, come un tributo doveroso a un concittadino di assoluto spessore culturale e artistico. Insieme a Negri, esporrà i suoi lavori un amico ceramista.

marco tajé

---

Nella galleria, alcune opere acriliche, olio su tela e altre ancora dipinte su carta di giornale. Qui sopra, invece, un manoscritto antico sul quale Negri ha dipinto 30 disegni