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Profughi: una rete di aiuti per l’emergenza

A breve verrà indetto un tavolo del Terzo settore per coinvolgere tutte le associazioni del territorio e per rafforzare la rete già avviata tramite il Patto di sicurezza...

(g.somazzi) – Sono passati 5 giorni dall'arrivo in città del gruppo di 25 profughi, destinati dalla Prefettura di Milano al territorio del Legnanese. In questo pur breve periodo, i volontari della Fondazione Padri Somaschi non hanno perso tempo e si sono già messi all'opera per affrontare l'emergenza che durerà sino a mercoledì 31 dicembre.

L'obiettivo è cercare di rendere autonomi i migranti, per orientarsi sul territorio e parlare l'italiano. Un percorso necessario per affrontare il colloquio che i profughi dovranno sostenere per la domanda di asilo politico. Richiesta che non potranno presentare in un altro Paese. Si tratta di un procedimento i cui tempi d'attesa si preannunciano decisamente lunghi.

I quattro volontari, incaricati della gestione del centro in via Quasimodo, cercheranno di raccogliere le 25 storie di questi giovani, uomini segnati da una guerra civile e da un viaggio della speranza il cui futuro resta comunque incerto. Un modo per poter capire come supportarli e aiutarli verso un percorso di integrazione che non sarà necessariamente nel Legnanese.

Dalle prime testimonianze è emerso che nessuno di loro ha lasciato moglie e figli in Africa. Solo alcuni hanno un diploma di scuola alberghiera e uno solo è cuoco. Psicologicamente ancora provati ,hanno raccontato: «In Libia dovevi correre se non volevi essere colpito e rischiare di morire. Siamo qui perchè è più facile prendere la via del Nord, che riuscire a tornare a casa».

A breve verrà indetto un tavolo del Terzo settore per coinvolgere tutte le associazioni del territorio e per rafforzare la rete già avviata tramite il Patto di sicurezza rodato con i rom. Al momento, collaborano la "Mensa dei poveri", la Caritas e "Ambulamondo".

I Padri somaschi sono in costante collaborazione con le forze dell'Ordine e con la Polizia Locale per monitorare la situazione. Inoltre la Asl si è già attivata per poter fare uno screening completo sullo stato di salute di tutti i 25 profughi, ai quali è stato attribuito un budget giornaliero che va direttamente nelle loro mani e che ammonta a 2 euro e 50 centesimi. Somma proveniente direttamente dai fondi ministeriali e spendibile solo per questo genere di emergenze.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Ottobre 2014
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