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FRANCO TOSI: IL DISCORSO DEL SINDACO ALBERTO CENTINAIO

Ricordare il 70° anniversario della deportazione dei lavoratori non è soltanto un doveroso omaggio alla loro memoria: deve essere di stimolo per restituire vitalità e un futuro alla Franco Tosi...

IL DISCORSO DEL SINDACO ALBERTO CENTINAIO

Lo scorso anno, concludendo il mio intervento su questo palco, avevo auspicato che nel 2014 – in occasione del 70° anniversario della deportazione dei lavoratori della Franco Tosi nei lager tedeschi – di poter guardare con un atteggiamento di maggiore fiducia al futuro della Franco Tosi e dei suoi dipendenti. Era un auspicio che purtroppo non si è tradotto in realtà.

Pochi giorni fa Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un bilancio preoccupato dello stato di salute dell’economia locale sottolineando che cinque anni di crisi hanno lasciato il segno, al punto che oggi l’Altomilanese è un territorio che sta perdendo la sua identità.

E’ vero: oggi le grandi fabbriche non esistono più, e la percentuale di disoccupati è superiore alla media della provincia di Milano. E quel che peggio – accusano le organizzazioni sindacali – il territorio non ha prospettive, perché né la politica né gli imprenditori sono in grado di varare strategie che potrebbero permettere di guardare al futuro con più ottimismo.

Non è mia intenzione, in questa sede, fare una difesa d’ufficio della politica. Sono consapevole che da anni lo Stato non ha saputo (o voluto) progettare una politica industriale capace di favorire il rilancio della nostra industria. Si pensi soltanto alla lunghissima assenza di un responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico seguito alle dimissioni dell’allora ministro Claudio Scajola o all’altrettanto lunghissimo ritardo (20 anni) con cui è stato varato nel marzo 2013 un nuovo Piano Energetico Nazionale – documento fondamentale per garantire un futuro ad un’industria come la Franco Tosi – che spazia dalla riduzione dei costi energetici, al pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, fino ad arrivare a garantire una maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.

E’ a questi livelli che si può parlare di “responsabilità della politica”. Ritengo infatti ingiusto e non rispondente alla realtà dei fatti il voler allargare tali “colpe” anche al livello locale, allineandosi in questo modo a coloro che vedono nei Municipi e nei Sindaci i principali parafulmini delle tante e giustificate delusioni provocate da una politica lontana, assente e sorda ai reali problemi dei lavoratori e delle imprese.

Oggi è diventato una sorta di sport nazionale individuare nel livello istituzionale più vicino alla gente, cioè i Comuni, responsabilità che sono spesso da ricercare altrove.

Concordo sul fatto che servono progetti forti in grado di rendere il territorio davvero appetibile per le imprese e che occorre impegnarsi affinché Legnano e l’Altomilanese restino fedeli alla loro tradizione di città e di territorio ad alta vocazione manifatturiera.

La nostra Amministrazione comunale, in carica da un anno e mezzo, da subito ha avviato contatti con tutti i Comuni vicini e le realtà produttive e imprenditoriali per studiare insieme, facendo “rete”, interventi in grado di fermare il degrado della nostra zona. Ne è scaturito un “Patto per l’economia e lo sviluppo dell’Altomilanese” che, lungi dall’essere un libro dei sogni o una “iniziativa sporadica”, rappresenta un significativo punto di partenza per impostare un lavoro che inevitabilmente non potrà che realizzarsi in tempi non brevi.

Su un altro versante è stata costante l’attenzione dell’Amministrazione comunale alla difficile vertenza che coinvolge i lavoratori della Franco Tosi. Nel corso del 2013 il problema è stato portato in un apposito Consiglio comunale “aperto” che ha contribuito a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul destino dell’azienda, ma soprattutto sul futuro di coloro che vi lavorano. Personalmente ho incontrato più volte tutte la parti in causa (organizzazioni sindacati, RSU, dirigenti della precedente proprietà), coinvolgendo anche Regione, Provincia e parlamentari del nostro territorio per favorire una soluzione positiva della vertenza.

Mi sono più volte recato a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, per partecipare alle trattative coordinate dal responsabile delle situazioni di crisi. Purtroppo, e non ne conosco il motivo, il Comune di Legnano non è stato più invitato ad analoghi incontri che si sono succeduti più recentemente, e questo nonostante le mie ripetute richieste di coinvolgimento.

Questo lo dico non perché sia alla ricerca di riconoscimenti, ma per ribadire che l’interessamento della mia Amministrazione nel merito della vertenza è stato tutt’altro che carente.

Colgo questa occasione per confermare il mio impegno personale, della mia Giunta e di tutte le forze politiche legnanesi nel fare quanto è in nostro potere per arrivare al più presto ad una soluzione positiva. A noi non interessa tanto chi sarà il soggetto individuato come “salvatore” della Franco Tosi, l’importante è che si scelga un soggetto in grado di proporre un serio e convincente piano di risanamento e di recupero.

Dobbiamo tutti impegnarci affinché questa azienda torni a produrre ricchezza e a garantire occupazione, evitando il rischio di diventare soltanto un interessante argomento di storia economica.

Ricordare oggi il 70° anniversario della deportazione nei campi di sterminio nazisti dei lavoratori non è quindi soltanto un doveroso omaggio alla loro memoria: deve essere di stimolo per restituire vitalità e un futuro alla Franco Tosi. Nel 1944, Legnano e l’Italia intera stavano vivendo uno dei periodi più drammatici della loro storia. I lavoratori della Tosi proclamarono uno sciopero per marcare il loro dissenso da una guerra voluta dal fascismo e dai suoi alleati nazisti e per difendere la loro fabbrica. Un gruppo di loro pagò con la morte questa coraggiosa presa di posizione. Facciamo in modo che il loro sacrificio non sia stato vano.

Alberto Centinaio – sindaco di Legnano

Redazione
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Pubblicato il 10 Gennaio 2014
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