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CAMBIA CONNOTATI LA STORICA AULA CONISILIARE DI LEGNANO

 

Stefano Quaglia, consigliere comunale del PD, ha addirittura invocato l'intervento di uno psicanalista, perchè secondo lui ‘a tutto c'è un limite’, altri hanno applaudito l'inziativa per la sua ‘modernità’. Come sempre, insomma, c'è diversità di giudizio quando in Comune viene adottata qualche iniziativa ‘rivoluzionaria’.
 
L'ultima riguarda la decisione di smontare materialmente la storica aula consiliare nella sala degli Stemmi e lasciarla completamente vuota.

A Quaglia la decisione di ‘cambiare i connotati’ all'aula non è piaciuta perchè, così scrive sul suo blog, ‘ la vecchia sala consiliare a piano terra era permeata di politica vera. Qui si riuniva il consiglio comunale quando questa assemblea contava ancora qualcosa, qui si sono prese decisioni storiche per la città, in cui sedettero grandi sindaci come Tenconi e Accorsi. C'è un limite a tutto, e questi sfregi a Palazzo Malinverni sono un po' troppo. Incaricate uno psicanalista comunale, prima che a qualcuno venga in mente di cartolarizzare anche il Municipio!’.

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Eppure, come detto, non tutti sono di questa idea. Proprio in occasione della presentazione alla stampa della mostra di Rodin (foto in basso), diversi giornalisti specializzati del mondo dell'arte, invitati alla cerimonia e provenienti da fuori Legnano, hanno avuto parole di particolare apprezzamento per il salone. Certo, per loro, quello con gli scranni era assolutamente sconosciuto, ma restava comunque la sorpresa per l'esistenza ancora di un'aula così ben curata e architettonicamente valida, nonostante (ma, forse, bisognerebbe dire grazie) i suoi 100 anni di vita.

Il salone così (poco) arredato offre in effetti spazi molto più ampi e gestibili. Il pubblico può sedirsi comodamente, mentre prima assisteva agli incontri in piedi, e i posti erano comunque alquanto limitati.  Certamente, così perde non poco della sua ‘storicità’, ma questo è il prezzo che ogni decisione ‘moderna’ deve pagare alla tradizione.

Il dibattito, comunque, è aperto e questi sono i pensieri di due lettori.

Ho appena letto il commento alla reazione (per me pienamente legittima) di Stefano Quaglia alla rimozione degli antichi scranni dell'aula consiliare.
Ebbene, giustificare l'eliminazione di un angolo tra i più belli del municipio, solo perchè lo chiede il moderno che avanza, non regge ed è pericoloso.
Se questa è la logica, arriveremo ad abbattere il Colosseo per fare un avveniristico auditorium a disposizione di tutti i romani!
L'aula consiliare è (era) uno splendido esempio di arredamento in puro stile lombardo. Mi piange il cuore sapere che è stato sacrificato.
Infine due domande:
1) Come mai tarda una risposta ufficiale di Palazzo Malinverni alla provocazione di Stefano Quaglia?
Per molto meno, in passato, sono stati emessi comunicati stampa con particolare tempestività.
2) Dove sono finiti gli arredi eliminati?
Non è che tra un po' li vedremo spuntare in qualche sede dei soliti ‘onnipotenti’ legnanesi?
Grazie per  l'attenzione.

LETTERA FIRMATA 

Con riferimento all'argomento in oggetto devo dedurre che Legnano si sta purtroppo adeguando ad una consuetudine nazionale: pochi anni fa ho constatato con sommo sgomento (non solo mio ma anche di molti altri visitatori) che a Torino è stata smantellata la ‘storica’ aula del Senato per guadagnare spazi espositivi.
La domanda è: a Torino ed a Legnano si sono guadagnati spazi o piuttosto si sono perduti pezzi di storia? Personalmente propendo decisamente per la seconda ipotesi.

Saluti.
Primo Prandoni
Legnano

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Redazione
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Pubblicato il 24 Novembre 2010
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