Arriva in tarda serata la comunicazione ufficiale del Legnano calcio sulla nuova tappa della triste e preoccupante vicenda lilla che sta accompagnando la squadra nell’ultima parte della stagione. Così, dopo la denuncia dei giocatori circa mancati pagamenti e rimborsi decurtati, ecco l’aggiornamento odierno della società.

Legnano calcio: “Giochiamo per la maglia, ma anche per vivere e se i patti vengono meno…”

«L’A.C. Legnano 1913 rende noto di aver raggiunto in data odierna un’intesa con i calciatori della prima squadra per i pagamenti dei rimborsi spese della stagione sportiva in corso – inizia così il comunicato con una notizia positiva – . Con rammarico per quanto accaduto in questi giorni, la società ritiene utile precisare che i ritardi sono dovuti ai passaggi di consegne tra i professionisti incaricati alla contabilità».

«Tutti gli sportivi sotto contratto – sottolinea il presidente Enea Benedetto – sono stati pagati. Vi sono due contenziosi legati ad altrettante multe comminate dalla società nei confronti di alcuni tesserati, colpevoli, da quanto ci è stato riferito, di un comportamento ingiurioso verso alcuni nostri sostenitori. Stiamo appurando i fatti. Entro la mattinata di domani, venerdì 5, auspichiamo che i passaggi di consegne vengano terminati. La squadra, lo staff e tutti i dirigenti, uniti come sempre, onoreranno la maglia e la Storia del A. C. Legnano Calcio con la professionalità che li ha sempre contraddistinti. L’unica cosa che conta è vincere le prossime partite e siamo tutti concentrati e determinati per il raggiungimento di questo obiettivo».

«L’A.C. Legnano 1913 – la conclusione – si riserva, nelle prossime settimane, di verificare la linearità contabile della società una volta terminati i passaggi di consegne».

Una storia finita con buona pace di tutti, ma che in giornata sembrava aver preso un percorso ben diverso, se pensiamo alla dichiarazione, probabilmente diffusa alla testata Be.Pi TV dal presidente Benedetto prima dell’incontro pomeridiano con la squadra, in cui l’atteggiamento dei giocatori era stato definito “vergognoso” e in cui la società pretendeva che certe questioni dovessero restare all’interno dello spogliatoio.