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Aule nelle mense e orari rimodulati, così a Legnano le scuole si preparano alla ripartenza

L'esigenza primaria sono gli spazi. Persa l'occasione di partecipare al Pon europeo dedicato alle piccole opere edili nelle scuole

scuola

Aule nei refettori, entrate e uscite scaglionate e rimodulazione dei tempi in classe. Ma anche palestre ad uso esclusivo degli alunni per tutelare la salute di tutti. Sono queste le soluzioni a cui stanno lavorando i dirigenti scolastici delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della città di Legnano per accogliere a settembre tutti gli studenti in sicurezza e nel rispetto delle linee guida dettate dal Ministero dell’Istruzione per l’emergenza Covid, rientrata ma non ancora del tutto.

SERVONO SPAZI – L’esigenza primaria è quella degli spazi che sono di competenza del Comune: le classi potranno ospitare un numero inferiore di alunni (dai 15 ai 20 a secondo delle dimensioni delle aule) per garantire le distanze sociali e quelle attualmente disponibili non sono sufficienti per accogliere tutti gli iscritti. Proprio nei giorni scorsi si è tenuta una riunione tra i presidi e  la dirigente del settore istruzione del Comune per affrontare queste problematiche, che devono essere risolte in tempi molto stretti: «Con le classi che abbiamo attualmente a disposizione  – spiega il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di via dei Salici, Simone Finotti –  in ogni nostro plesso scolastico resterebbero fuori circa un centinaio di bambini. Stiamo lavorando per far sì che nessuno venga penalizzato. Abbiamo chiesto al Comune di farci sapere il numero massimo di studenti per aula e quali interventi occorrono. Tra le soluzioni è stata individuata la possibilità di trasformare in aule i refettori che non saranno più usati in quanto gli studenti consumeranno il pranzo monoporzione in classe».

UN’OCCASIONE PERSA – Un aiuto poteva arrivare da un fondo europeo (Pon) messo a disposizione dal ministero per la Pubblica Istruzione e destinato proprio alle piccole opere edili da realizzare nelle scuole, ma il Comune di Legnano non vi ha partecipato (l’amministrazione sta verificando se sono arrivate comunicazioni in merito) e i termini per presentare la domanda sono scaduti. Alla Città del Carroccio spettavano 14o mila euro, somma che dovrà essere con molta probabilità comunque stanziata ma con fondi comunali. L’amministrazione comunale di Parabiago, che ha partecipato al bando, ne ha richiesti 110mila che utilizzerà per adattare le aule alle nuove normative, abbattendo ad esempio alcune pareti.

NUOVI ORARI – Oltre al problema degli spazi c’è anche quello degli orari che dovranno essere ripensati e rimodulati: «Stiamo pensando a ingressi scaglionati e a lezioni da 50 minuti – spiega la dirigente dell’Ics Manzoni, Gabriella Lazzati – . Stiamo lavorando per penalizzare il meno possibile i genitori pur sapendo che non sarà più possibile offrire una scuola dalle 8 alle 18, con orari canonici, ma la salute viene prima di tutto. Come scuola abbiamo costituito una commissione ad hoc e informeremo i genitori attraverso circolari, una dovrebbe arrivare già questo lunedì. Sono comunque ottimista perché tutto questo potrà trasformarsi in opportunità per una scuola innovativa: è già successo con la didattica a distanza». Un’ultima richiesta che i dirigenti (che stanno lavorando insieme in questa riorganizzazione) hanno avanzato al Comune è quella delle palestre ad uso esclusivo degli alunni escludendo così le società sportive, questo per una ragione di igiene e di panificazione degli spazi.

LE SUPERIORI – Analoghi i problemi per gli Istituti Superiori, il cui interlocutore per quanto riguarda gli immobili è Città Metropolitana con cui sta dialogando ad esempio l’Isis Bernocchi per riaprire aule non più utilizzate in quanto da sistemare. Anche alle superiore si sta pensando a orari scaglionati per le entrate e le uscite oltre alla possibilità di alternare la didattica in presenza con quella a distanza, laddove non ci siano laboratori.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Luglio 2020
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