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AUTOSTIMA E BISOGNO DI SICUREZZA, TRA I BANCHI DI SCUOLA

Terza serata del ciclo di quattro incontri dedicati agli insegnanti e ai genitori sui temi dell’adolescenza alla Scuola Media San Giulio di Castellanza...

Terza serata del ciclo di quattro incontri dedicati agli insegnanti e ai genitori sui temi dell’adolescenza organizzati alla Scuola Media San Giulio di Castellanza e tenuti da due professioniste della Studio di Psicologia di Corso Italia 57 a Legnano (www.studiodipsicologia.mi.it ) Dott.sse Silvia Facchetti ed Elisabetta Munaro.

La serata aveva come tema “L’autostima ed il bisogno di sicurezza” e, come consuetudine, si è articolata in due momenti. Una prima parte nella quale la Dottoressa Munaro ha parlato dell’argomento dal punto di vista teorico e la Dottoressa Facchetti dal punto di vista clinico, presentando il caso di un ragazzo i cui problemi di autostima sono migliorati grazie all’esperienza scolastica con insegnanti attenti e sensibili. Una seconda parte in cui, a partire dallo stimolo dato dalla lettura di una fiaba, ci si è divisi in due gruppi, insegnanti e genitori, per poterne discutere in ambito separato con la guida delle Dottoresse.

All’entrata dell’aula i partecipanti hanno trovato uno specchio in cui, passando, si potevano vedere ma in modo deformato.

“Questo coup de teatre – afferma la dott.ssa Munaro – ha portato a vivere davvero il tema della serata. La prima cosa che è emersa – continua la dottoressa – è che l’autostima è il risultato di un processo di costruzione che comincia da bambini e che dura tutta la vita. Ha come sua base l’iniziale rapporto con i genitori nei quali il bambino si rispecchia ricavandone un’immagine di sé. La fiducia del bambino nei genitori e negli adulti in genere è così grande che egli crederà nella validità dell’immagine che gli viene rimandata. Ma è anche importante che l’immagine che viene rimandata non sia “abbellita”, “edulcorata” ma vera e sincera. Solo questo aiuta a crescere. Con la crescita e tanto più quanto i genitori sono stati una base sicura alla quale riferirsi – prosegue la dott.ssa Facchetti – si sviluppa anche il bisogno di fare esperienze e confrontarsi al di fuori della famiglia. E’ molto importante specchiarsi negli altri e non in sé, come invece fa Narciso nel famoso mito. Così altre figure ed esperienze contribuiranno alla costruzione dell’immagine di sè ed importantissima tra queste è l’esperienza scolastica.”

La Preside Prof.ssa Morlacchi si è resa promotrice di questi incontri proprio con la consapevolezza che gli insegnanti sono un primo importante “specchio esterno” alla famiglia che rimanda al bambino e poi al ragazzo risposte importanti alla domande Chi sono io? Quanto valgo? Cosa so fare?.

“La guida dell’educatore è molto importante – sottolineano le Dottoresse – e così il suo stato interiore di fiducia verso lo studente. Quanto più sarà stato guardato con occhio attento e incoraggiante tanto più l’adolescente sentirà di potersi dedicare con maggiore sicurezza ai compiti che la vita gli chiede e che sono assolutamente necessari per misurarsi con se stesso e ricavarne un senso di efficacia. Non bisogna sostituirsi ai ragazzi o evitare loro difficoltà perché questo impedirebbe loro di misurare le proprie forze ed imparare il loro valore, ma è utile affiancarli vigilando e incoraggiandoli. Il ruolo del genitore, così come quello dell’Insegnante, deve essere quello di una guida a distanza che incoraggia il ragazzo a misurare se stesso nelle esperienze che la vita gli presenta, sostenendolo ma non agendo al suo posto perché, in questo caso, sarebbe come se gli si dicesse “Tu non sai fare e allora faccio io”.

Il prossimo incontro sarà quello conclusivo e il tema sarà la rabbia. Si terrà alle 20.30 sempre presso la scuola media San Giulio a Castellanza.

 

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Pubblicato il 25 Marzo 2013
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