Vaccinazioni in gravidanza, la dottoressa Muggiasca dell’Asst Rhodense: “Proteggersi per proteggerla”
La prevenzione primaria rimane la vaccinazione; ma in gravidanza come ci dobbiamo comportare? A questi interrogativi risponde la dottoressa Luisa Muggiasca, direttrice della Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Garbagnate

Come ogni anno, l’inizio dei primi freddi e la riapertura delle scuole coincidono con la diffusione di virus parainfluenzali, responsabili di infezioni del primo tratto respiratorio. La nostra attenzione è però rivolta alla stagione influenzale che, considerato quanto osservato in Australia, potrebbe rivelarsi impegnativa per aumento di casi e complicanze. La prevenzione primaria rimane la vaccinazione; ma in gravidanza come ci dobbiamo comportare? A questi interrogativi risponde la dottoressa Luisa Muggiasca, direttrice della Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Garbagnate.
«La gravidanza rappresenta sicuramente una condizione di maggiore suscettibilità alle infezioni, per una rimodulazione della risposta immunitaria indispensabile per garantire il normale svolgimento della gestazione stessa. Per questo motivo alcune infezioni che presentano, solitamente, un andamento relativamente benigno possono, se contratte in gravidanza, essere associate ad elevata morbosità e mortalità sia materna che fetale. Parlando di influenza è importante che la gravida sia immunizzata dal momento che la malattia aumenta il rischio di ospedalizzazione per la comparsa di complicanze sia materne (polmoniti) sia fetali (prematurità e basso peso alla nascita). Inoltre, con la vaccinazione, la mamma trasferisce anticorpi al feto che, nei primi sei mesi di vita postnatale, avrà una protezione maggiore contro l’influenza, le malattie delle alte vie respiratorie e le otiti».
La vaccinazione con vaccino inattivato può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza ed è priva di effetti collaterali significativi?
«Prima di procedere alla vaccinazione, comunque, viene sempre effettuata una accurata anamnesi (raccolta della storia clinica della gravida) da parte del medico. Un’altra vaccinazione consigliata in gravidanza durante il periodo invernale è quella anti Covid 19. Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato come la gravidanza si associ, in modo indipendente, ad un aumento di tre volte del rischio di ricovero in terapia intensiva in caso di infezione da Covid, rispetto a quanto osservato nelle donne non in gravidanza con sintomi. In particolare, le donne gravide che presentano altre patologie (diabete, ipertensione cronica, cardiopatie ed asma), età materna superiore a 35 anni, elevato BMI (elevato peso corporeo rispetto all’altezza) etnia nera ed asiatica hanno un rischio particolarmente elevato di complicanze legate all’infezione. Anche l’epoca gestazionale superiore a 28 settimane rappresenta un fattore di rischio per una forma sintomatica più severa. I vaccini mRNA Covid 19 non contengono virus vivi, sono altamente efficaci nella produzione di anticorpi e non contengono sostanze note per essere dannose per la gravidanza o per il feto. Gli anticorpi sviluppati dalla mamma sono inoltre protettivi contro l’infezione anche per il neonato».
È importante sapere che si devono effettuare 2 dosi per ottimizzare la protezione ed occorrono 2 settimane dopo la seconda dose per considerarsi protette dall’infezione. Sia nel caso dell’influenza che dell’infezione Covid 19, la vaccinazione viene proposta per prevenire una forma grave della malattia nella gestante che potrebbe interferire sul benessere fetale: si protegge la mamma per proteggere anche il bambino. «Diverso è il senso della vaccinazione dTpa (contro difterite, tetano, pertosse) proposta a partire dalla 28esima settimana di gestazione: in questo caso la mamma effettua la vaccinazione per permettere il passaggio, attraverso la placenta, di anticorpi specifici che raggiungeranno il feto e lo proteggeranno, nei primi mesi di vita, finché non avrà ricevuto le prime due dosi di vaccino, cominciando a produrre i
propri anticorpi. La protezione riguarda soprattutto la pertosse che, se contratta nei primi mesi di vita, può essere molto grave e persino mortale e richiede ricovero in terapia intensiva neonatale. La vaccinazione dTpa va ripetuta ad ogni gravidanza, anche se ravvicinata, perché gli anticorpi indotti dal vaccino tendono a diminuire nel tempo. Vaccinazione antiinfluenzale e dTpa possono essere somministrate alla futura mamma contemporaneamente, nella stessa seduta; la vaccinazione anti Covid
19 invece deve essere distanziata di almeno 14 giorni dalle altre vaccinazioni raccomandate in gravidanza. Quindi, alla domanda: perché vaccinarsi in gravidanza? Per proteggersi, è un atto d’amore e di consapevolezza per noi e per il nostro bambino».
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