Criticità del Sistema Sanitario: con la Uil i sindacati, il Comune e Asst si uniscono a Legnano
a Legnano si sono seduti al tavolo sindacati, referenti dell'Asst Ovest Milanese, medici di Medicina Generale, amministratori comunali e anche rappresentanze del terzo settore per cercare di pensare ad un nuovo modello sanitario locale. La soluzione per tutti loro sta "nell'unione d'intenti e nella comunicazione"

Salvare la sanità pubblica è possibile. La soluzione sta nella volontà di una comunità capace di muoversi in maniera corale per attivare servizi e per permettere il giusto “flusso” di informazioni tra enti e cittadini. Sembrano parole difficili da concretizzare, ma a Legnano si sono seduti al tavolo sindacati, referenti dell’Asst Ovest Milanese, medici di Medicina Generale, amministratori comunali e anche rappresentanze del terzo settore per «creare un nuovo modello sanitario locale capace di rispondere alle esigenze delle persone. I temi sono tanti non c’è solo la cronicità, ma anche l’aspettativa di vita che si alza sempre più, la solitudine e anche la mancanza di informazioni che crea sfiducia». Un messaggio importante emerso durante il convegno organizzato dal Coordinamento Territoriale UIL Lombardia Legnano Magenta Abbiategrasso “Sanità Lombarda: superare le criticità, garantire la salute a tutti”. Un incontro tenutosi nella mattina di giovedì 10 ottobre, nella sala delle giare di Villa Jucker a Legnano.
L’evento per l’appunto pensato per discutere le sfide attuali del sistema sanitario lombardo e individuare soluzioni per migliorare l’accesso e la qualità delle cure per tutti i cittadini ha lasciato buoni spunti su cui lavorare. Per una volta, i problemi reali del sistema sanitario, non sono stati trattati in maniera critica, tutt’altro. Seguendo anche il consiglio del sindaco Lorenzo Radice, che all’inizio del convegno ha esordito: «Basta piangersi addosso bisogna reagire e trovare il giusto mix di forze transitare in questa tempesta», tutti i partecipanti alla tavola rotonda hanno cercato di offrire punti di vista e possibili percorsi da seguire insieme.
Far rinascere la Sanità legnanese
Il verbo “unire”, quindi, durante il convegno è tornato con tutta la sua forza ed ha mostrato le sue potenzialità. Una soddisfazione per Luigi Tripodi, Coordinatore Territoriale UIL Lombardia Legnano Magenta Abbiategrasso da tempo impegnato con le altre realtà sindacali su questo complicato fronte. Un punto di inizio da non perdere di vista anche per il direttore generale Francesco Laurelli intervenuto per spiegare gli intenti che l’azienda ospedaliera sta perseguendo come l’apertura verso la città anche attraverso incontri come quello in programma per venerdì 11 ottobre, sempre a Villa Jucker: «L’Asst è impegnata su più fronti a partire dalla riorganizzazione del personale e alla realizzazione di tutti quei servizi territoriali come la Casa di Comunità, oppure l’Ospedale di Comunità oltre che la cura a domicilio. Nel contempo c’è la frontiera del pronto soccorso che è sempre presa d’assalto spesso impropriamente e ciò ci fa capire quanto sia importante favorire il colloquio tra territorio e ospedale».
Esprimendo la volontà dell’Amministrazione nel voler dare il proprio contributo il vice sindaco Anna Pavan ha ricordato ciò che già il Comune sta realizzando e che può, a seconda delle sue disponibilità, offrire. «Non è un tema solo demografico quello che stiamo affrontando: c’è anche quello della solitudine: molti legnanesi vivono soli, numerosi anziani per accedere ai servizi si devono appoggiare ai figli i quali dipendono dal lavoro. È il sistema stesso in cui viviamo che spesso ostacola è sezionato. A questo si aggiunge la mancanza di informazione. Il compito del Comune è quello di interloquire per trovare una integrazione di servizi e là dov’è possibile offrire anche spazi come gli appartamenti messi a disposizione nella ex Casa di riposo Accorsi che sono dedicati per l’appunto ai medici e infermieri. Comunicare e creare rete questo è ciò che dobbiamo fare».
Tra gli altri parlare durante la mattinata anche il sindacalista Alfio Bennardo, rappresentante di UIL FPL, parlerà delle criticità riscontrate dal personale sanitario e delle possibili soluzioni per migliorare le condizioni di lavoro sul territorio. La dottoressa Mariangela Buttiglieri, medico di medicina generale, ha, invece, portato la sua esperienza sul campo nella gestione quotidiana dei pazienti sottolineando come spesso i cittadini richiedano servizi «che non servono». Appare quindi l’assenza di fiducia quasi nel medico di medicina generale «sempre più sommerso dalla burocrazia. Vi faccio un esempio per richiedere l’utilizzo di una carrozzina con il sistema Sis, il portale con cui lavoriamo, funzionante ci vogliono 20 minuti! Vi sembra normale? E se non funziona si fa a mano. Tempo sprecato… tempo rubato al nostro lavoro e al paziente. Non c’è dubbio dobbiamo tirar su le maniche e riprendere in mano il sistema».

Le criticità del sistema sanitario lombardo
Parlando più in linea generale Tripodi ha raccontano di una regione che si posiziona all’11 posto a livello nazionale per indice di performance socio sanitarie. Dati elaborati e divulgati da CREA Sanità, Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità che vede il Veneto al primo posto e la Calabria all’ultimo. «Siamo convinti che solo con adeguati investimenti nelle strutture pubbliche si possa provare a dare risposte reali all’emergenza sanitaria, Lombarda e Nazionale. La cronica e sempre più invasiva mancanza degli organici nelle figure più importanti della sanità, rischia di peggiorare le prestazioni sanitarie, occorre su questo aspetto mettere in campo da Regione Lombardia e dal Governo strumenti eccezionali e immediati. Ritengo che la prevista Autonomia Differenziata, recentemente approvata dal Governo e già oggetto di richiesta di referendum, non potrà essere, alla luce della storia della Sanità Lombarda degli ultimi 20 anni, misura efficace per la soluzione dei problemi sopra citati, anzi, ritengo ci sia il rischio che possa addirittura essere dannosa. Sono convinto che le Casa Comunità possano diventare nel medio periodo uno strumento centrale e funzionale nella fornitura dei Servizi Sanitari essenziali e tempestivi per i cittadini, occorre però al riguardo un maggior coinvolgimento della popolazione, troppo spesso ancora ignara di questo importante strumento e soprattutto chiarire le tempistiche per i quali saranno garanti i livelli di organico necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Altrettante le criticità sollevate dal Segretario Confederale UIL Salvatore Monteduro che ha evidenziato la pocaappetibilità da parte dei giovani nel percorrere la strada professionale sanitaria. E la risposta sul perché si sia arrivati a tutto questo è in parte derivante dal blocco dei contratti dei lavoratori pubblici (dal 2009 al 2019) con la conseguenza di una perdita del potere di acquisto dei salari. Lo stesso Monteduro ha fatto l’esempio che il rinnovo dei contratti metalmeccanici è stato di oltre 300 euro al mese mentre per gli infermieri di 160 euro lordi per un triennio. E’ qui che
secondo il segretario si devono dare delle risposte. Nella legge di bilancio si devono trovare le risorse per la sanità pubblica. Al contrario, come sottolineato dalla Fondazione Gimbe la sanità sarà sempre più al collasso. Per far capire ancora meglio la situazione è stata esposta l’analisi fatta relativa ai giorni di attesa per un esame proprio nell’ASST Ovest Lombardia: per una colonscopia ci vogliono oltre 400 giorni di attesa. È davanti a questi numeri che si conferma che la Lombardia a livello sanitario è al collasso. E il tema riguarda anche le riorganizzazioni su cui si deve stare molto attenti per non creare ulteriori criticità. Ma dato importante e immediato è quello di trovare subito le risorse (come chiesto anche dallo stesso ministro) nella legge di bilancio per far fronte alle richieste che arrivano da più parti. In questa direzione sarebbe necessario destinare lo 0,8 di PIL (16 miliardi).
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.