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Con “La mia amica pediatra” l’Ospedale entra nelle scuole elementari del Legnanese

Il progetto, promosso da ACVO Associazione Collaboratrici Volontarie Ospedale di Legnano OdV, è stato riattivato dopo il fermo della pandemia

"La mia amia pediatra"

Torna nelle scuole del Legnanese il progetto “La mia amica pediatra” promosso da ACVO Associazione Collaboratrici Volontarie Ospedale di Legnano OdV. L’iniziativa, nata nel 2004, dopo il fermo durante la pandemia, vede la stretta collaborazione della Pediatria dell’Ospedale di Legnano guidata dalla dottoressa Laura Pogliani. La serie di incontri, pensati per abbattere la paura provata dai bambini verso la malattia e i luoghi di cura, è anche finanziato dalla Fondazione Comunitaria Ticino Olona. “La mia amica pediatra” è stato presentato martedì 25 ottobre da Christina Alberti presidente ACVO Legnano Onlus, Patrizia Montanaro vicepresidente ACVO e Coordinatrice del Progetto. Con loro Gabriella Monolo direttore Sociosanitario ASST Ovest Milanese, la dottoressa Laura Pogliani e il presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona Salvatore Forte.

Cinque pediatri in pensione (i dottori Cucchi, Garascia, Bonzi, Lazzati e Maggioni) incontreranno, con le volontarie, i piccoli allievi delle terze elementari aderenti al progetto. In totale saranno 780 i bambini coinvolti negli Istituti di Parabiago, Cerro Maggiore, Legnano, San Vittore Olona, Rescaldina e Canegrate. Il primo incontro si terrà il prossimo 8 novembre. «Sappiamo bene che i bambini hanno diverse paure – spiega la dottoressa Pogliani – una delle più grandi è quella dell’ignoto alla quale si associa la malattia, sempre legato a situazioni di paura e dolore. Attraverso questo progetto permettiamo ai bambini di vedere l’ospedale come il luogo in cui si risolvono i problemi».

Nello specifico sarà proposto un articolato percorso composto da giochi, incontri e anche videochiamate tra scuola e Pediatria. Ai piccoli sarà anche consegnato un piccolo libro illustrato nel quale sono spiegati in maniera semplice i compiti del medico. In questo modo il bambino avrà la possibilità di «entrare in contatto con la realtà ospedaliera e nello specifico con la Pediatria – spiega Alberti -. Inoltre questo scopo verranno virtualmente aperte le porte della Pediatria alla scuola in un momento in cui il bambino sano, insieme al suo gruppo classe, sarà in grado di conoscere il reparto con serenità, accettando l’ospedale come soluzione al problema malattia». Secondo Monolo si tratta di un «ponte tra il territorio e l’ospedale», in quanto dietro ad ogni piccolo c’è una famiglia con la quale si entrerà in contatto. Questa è nuova visione di volontariato che si inserisce nella scia del nuovo sviluppo della sanità lombarda e territoriale. Una modalità legata anche alle future case e ospedali di comunità che stanno prendendo forma».

"La mia amia pediatra"

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Ottobre 2022
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