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Asma grave e nuovi farmaci: al teatro Tirinnanzi medici legnanesi a convegno

L'evoluzione del trattamento dell’asma grave nell’ultimo ventennio, i cambiamenti che hanno portato i farmaci biologici. Questi i temi tratti nel convegno per i medici di Medicina Generale

convegno asma bronchiale

L’evoluzione del trattamento dell’asma grave nell’ultimo ventennio, i cambiamenti qualitativi che hanno portato i farmaci biologici nella cura, ma anche l’importanza del medico di Medicina Generale nell’individuazione del paziente con asma bronchiale grave o con interstiziopatie polmonari. Questi i temi trattati nel convegno dedicato ai medici famiglia tenutosi nel fine settimana al teatro Tirinnanzi di Legnano. Un evento formativo organizzato dalla società scientifica di Medicina Interna che ha visto in prima linea i medici dell’Asst Ovest Milanese. A comporre la segreteria scientifica, infatti, sono stati il prof Antonino Mazzone, la dottoressa Barbara Bramè specialista in allergologia e immunologia clinica e il pneumologo dottor Giorgio Bonardi.

L’asma non è più classificata come una singola malattia, ma è un disturbo complesso proprio perchè può contribuire a scatenare altre complicazioni. Comorbidità che possono aggravarsi a lungo andare se la terapia diventa troppo invasiva. Ed è qui che entrano in gioco i farmaci biologici: medicinali che «contengono uno o più principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico» con i quali è possibile sviluppare un «approccio personalizzato» nella cura del paziente affetto da asma non controllata.

L’articolato e complesso argomento è stato discusso con diversi interventi che sono durati sino al tardo pomeriggio. In questo contesto sono stati presentati anche alcuni casi clinici. Durante la giornata di lavoro è emerso che la figura chiave è proprio il medico di Medicina Generale, in quanto, è il primo ad avere contatto con il malato. Individuando per tempo il paziente, il medico di famiglia, può valutare con gli specialisti dell’ambulatorio ospedaliero la somministrazione di un farmaco biologico. Una terapia, quest’ultima, che, secondo i relatori «non va scartata, perchè risulta una voce costosa» visto che a  lungo andare diventano più dannosi gli effetti collaterali che si manifestano con le “cure tradizionali”.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Dicembre 2021
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