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Screening gratuito: poco conosciuto nel Legnanese

La cultura della prevenzione del tumore al colon e al seno fatica a diffondersi tra i cittadini...

La cultura della prevenzione, attraverso screening gratuiti al colon e al seno, fatica a diffondersi tra i cittadini del Legnanese. A confermarlo  il direttore generale dell'Asl Milano1 Giorgio Scivoletto che a pochi giorni della manifestazione "Ospedale, Asl e Inail in piazza", previsto per sabato 19 settembre (clicca qui), ha deciso di fare il punto della situazione.

«Ancora molte persone non riescono a cogliere l’importanza, per la propria salute, delle lettere con cui l’ASL invita a sottoporsi agli esami diagnostici – spiega Scivoletto -. Sono inviti che non costa nulla al cittadino e il beneficio, in termini di prevenzione, è enorme».

I dati registrati nel 2014 evidenziano che la partecipazione è lievemente aumentata rispetto al 2013:  72% ( +6% ) per la mammella e al 53% ( +3% ) per il colon. Più di 37.000 donne si sono sottoposte alla mammografia, di queste 1.132 sono risultate positive e 102 avevano un cancro. Per quanto riguarda lo screening colon rettale hanno aderito più di 54.000 assistiti:  2.528 positivi e quindi sottoposti a colonscopia, 38 i cancri diagnosticati  e ben 588 le forme precancerose.

Lo screening al seno è indirizzato alle donne residenti in uno dei 73 Comuni dell’ASL Milano 1, in età compresa tra i 50 e i 69 anni. Ogni anno, su 62.000 donne, il 60% aderisce e si sottopone a una mammografia in una delle radiologie convenzionate. «Non occorre impegnativa ed è gratuita – precisa Scivoletto -. Le mammografie di screening sono lette separatamente da due radiologi. L’esito viene comunicato personalmente dalla radiologia. In caso di esito dubbio o positivo, la donna viene invitata a eseguire esami più approfonditi: radiografie aggiuntive, visita senologica ed ecografia mammaria. Anche queste prestazioni sono gratuite e rientrano nel percorso screening».

Ogni 100 pazienti sottoposte a screening mammografico di norma 96 sono negative, 4 sono positive e inviate ad approfondimento diagnostico; di queste il 10% presenta una neoplasia. L’85% di queste neoplasie viene trattato in modo non invasivo. «Tutto questo deve far riflettere – afferma Scivoletto – sull’importanza di sottoporsi ai controlli e sulla preziosa opportunità di vedersi diagnosticare precocemente eventuali patologie che, affrontate in tempo utile, conducono ad esiti favorevoli».

Lo screening al colon è rivolto ai residenti di età compresa tra 50 e 69 anni. Ogni anno vengono contattati 120mila assistiti e solo il 45% aderisce. «Il cittadino è invitato a recarsi in una delle farmacie del territorio per ritirare il kit di raccolta delle feci – spiega Scivoletto -. Il campione verrà inviato al laboratorio analisi il risultato dell'analisi se negativo viene comunicato con lettera. Se il test, invece, è positivo, l’assistito viene contattato telefonicamente dal Centro Screening, per fissare un colloquio di preparazione alla colonscopia in una delle endoscopie convenzionate. Ricordo che anche in questo caso tutte le prestazioni sono gratuite e rientrano nel percorso screening».

Secondo i dati raccolti dal 2011, su 1.000 esaminati, una cinquantina sono risultati positivi, 2 presentavano un cancro, 13 un adenoma ad alto rischio e 10 a basso rischio. «Nel tempo i primi due casi sono sensibilmente diminuiti, mentre sono stabili quelli a basso rischio – commenta Scivoletto -. I medici di famiglia stanno collaborando positivamente a sensibilizzare le persone che non partecipano, ma è necessario che l’informazione circoli in modo più capillare. Per saperne di più è possibile consultare il sito http://www.aslmi1.mi.it/screening o chiamare il call center del Centro Screening al numero verde 800.705.630, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Settembre 2015
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