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OPERARE SENZA TAGLIARE, ALL’OSPEDALE DI LEGNANO SI PUO’

Per la prima volta in Italia, infatti, è stato operato un paziente colpito da aneurisma toraco/addominale con metodica endovasale...

Antonio Arienti, secondo da destra, con la dr.ssa Dotti d.g. dell'azienda ospedaliera e il dr. Scivoletto d.g. dell'ASL. Ai loro lati il dr. Locati e la dr.ssa Socrate


Ospedale di Legnano sempre più all'avanguardia in interventi particolari di alta chirurgia. Per la prima volta in Italia, infatti, è stato operato un paziente colpito da aneurisma toraco/addominale con metodica endovasale. L'operazione è avvenuta nel reparto di Chirurgia vascolare diretta dal dott. Piermarco Locati e assistito nella circostanza dalla dr.ssa Anna Maria Socrate.

L'intervento è stato eseguito su un uomo di 66 ani, Antonio Arienti, di Desio, già colpito dieci anni fa da un aneurisma all'aorta addominale sottorenale. All'epoca il paziente subì un intervento chirurgico "tradizionale". A distanza di dieci anni, l'uomo ha sviluppato un  aneurisma toraco/addominale per usuale comporta un atto chirurgico di apertura del torace e dell’addome (toraco-frenico-laparotomia) con sezione del diaframma.

"Questo intervento – ha spiegato il dott. Locati – è altamente invasivo con rischi di complicanze elevate e gravi, degenza prolungata in terapia intensiva, necessità di riabilitazione. E’ inoltre gravato da un elevato rischio di decesso. Noi, invece, abbiamo praticato una fondamentale innovazione. Nessuna incisione del torace e neppure dell’addome, ma solo due incisioni inguinali e una al braccio da cui introdurre una protesi, che consente l’esclusione dell’aneurisma e, contestualmente, mantiene la vascolarizzazione delle arterie viscerali".

"Si tratta del primo caso di trattamento endovascolare di aneurisma toraco/addominale con metodica endovasale– afferma sempre il medico legnanese – .Questa protesi ha ottenuto nell’agosto 2011 il marchio CE per l’utilizzo nel tratto toraco/addominale. Pochi sono i Centri che ad oggi hanno utilizzato questa protesi e questa metodica e, ovviamente, sono scarse le pubblicazioni in materia. A ragione del solo accesso femorale, il paziente non ha avuto necessità di ricovero in Terapia intensiva, né di riabilitazione. In prima giornata si è alimentato regolarmente ed era dimissibile in terza giornata. Il paziente dovrà seguire, naturalmente, un programma di controlli per monitorizzare il corretto posizionamento e funzionamento dell’endoprotesi".

Antonio Arienti, presente all'incontro, si è dimostrato in ottima forma e soprattutto grato per l'assistenza offerta dall'ospedale di Legnano, in cui già 30 anni fa venne operato ad un braccio a causa di una semiamputazione. Anche allora intervento riuscito perfettamente, come ha confermato la forte stretta di mano con la quale ci ha salutato alla fine dell'incontro.

marco tajè

Redazione
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Pubblicato il 19 Ottobre 2012
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