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È APPENA NATO MIO FIGLIO… PERCHE’ MI SENTO TRISTE?

Hai appena avuto un bambino, eppure non riesci a gioire, magari piangi, ti senti spossata...

Hai appena avuto un bambino, magari tutti intorno a te festeggiano il nuovo arrivo e la neo mamma. Forse ti sei trovata spesso a sognare questo momento.
Eppure non riesci a gioire, magari piangi, ti senti spossata, tutto ti irrita o fatichi a sopportare chi ti sta intorno.
Avevi sognato di tornare a casa e di recuperare la tranquillità delle mura amiche, avevi sperato di recuperare forze dopo la gravidanza.
Tutte le nozioni del corso pre – parto ti erano perfettamente chiare: cambio del pannolino, bagnetto, poppata, “ruttino per evitare la colichetta o il rigurgitino…”, posizioni della nanna.
Avevi preparato cameretta e culla … tutto perfetto?
Niente affatto, la realtà è spesso diversa.
Eri pronta alla festa, non alla tristezza, tutto ciò preoccupa te e chi ti sta intorno.
Una buona percentuale di neo mamme sperimenta quella che ai clinici è conosciuta come Sindrome del terzo giorno e ai più come “baby blues”.
Si intende con ciò uno stato di moderata depressione, caratterizzato da spossatezza, facile irritabilità, tendenza al pianto e, talora, di insonnia moderata e rifiuto del neonato.
Tale condizione va perlopiù incontro a un’evoluzione benigna: insorge generalmente pochi giorni dopo il parto e si risolve, al massimo, in poche settimane.
I motivi di questi episodi sono molteplici: cambiamenti ormonali, stress o ansie legate alla nascita … ma la condizione è da considerarsi fisiologica.
Poiché tale disturbo è molto frequente e si risolve in modo spontaneo, spesso non necessita di un intervento medico importante, quanto di un adeguato supporto, che permetta un veloce ritorno sulla strada di una felice maternità.
Benché una neo mamma possa vivere con intensa emotività questo momento, magari vivendosi come “sbagliata”, non c’é motivo di sentirsi in colpa.
Anche avere dubbi, incertezze, sentire fatica è perfettamente normale dopo la nascita.
Avere un bambino impone al nucleo familiare di cambiare per fare spazio al “piccolo”, anche la vita di coppia muta nei suoi ritmi, nel tempo concesso all’intimità, nelle abitudini, nella quotidianità.
Giustamente l’evento nascita viene definito “critico”, nel senso che apre una vera e propria “crisi” ovvero impone mutamenti.
Tutto ciò è vero non solo di fronte alla nascita del primogenito, ma anche dei figli successivi. Infatti a tutte le mamme è chiaro che ogni gravidanza e ogni nascita è unica, è molto più facile trovare differenze che somiglianze.
Quindi è praticamente impossibile ritenersi perfettamente preparati all’arrivo del nuovo nato. Porsi domande, vivere dubbi è non solo legittimo, ma anche cosa sana.
Il mio consiglio è di non tenersi per sé queste sensazioni, condividetele con il vostro partner, o con i genitori, o con le amiche, o con il personale sanitario … insomma con chi in quel momento vi appare persona a cui affidare questa parte di voi.
Ricordate … tornare a casa non è sinonimo di ritrovare la tranquillità di luoghi e ritmi familiari, anzi a volte ci si sente solo più sperduti e in balia di sé stessi … con una responsabilità in più tra le braccia.
Concedetevi tempo, anche per sé stessi o per la coppia. Parlate delle vostre paure, delle aspettative, dei dubbi, se possibile metteteli in comune con altre mamme (i servizi spesso offrono diverse possibilità in questo verso).
Tale condizione è differente dalla vera e propria depressione post – partum, di cui parleremo in seguito.
In generale il mio consiglio è di rivolgersi alle cure di un esperto qualora i sintomi non regrediscano in modo spontaneo nell’arco di pochi giorni o tendano a peggiorare.

Per qualsiasi commento o domanda vi invito a scrivermi

Stefano Landoni
Psicologo Psicoterapeuta
info@studio-landoni.it
www.studio-landoni.it

Redazione
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Pubblicato il 11 Giugno 2013
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