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Ok del consiglio: i rifugiati politici arriveranno

Romano: "Non possiamo lasciare i migranti sotto a un ponte" "Rho si è piegata al ricatto del governo"

Rho è pronta ad accogliere un numero ancora imprecisato di rifugiati politici e richiedenti asilo che si affiancheranno ai 33 che, attualmente, risiedono nella struttura di via Gorizia e ai 30 che vivono, seppur grazie a un progetto differente, in via Grandi. Il consiglio comunale, riunitosi nella serata di martedì 22 novembre nell'aula consiliare di piazza Visconti, ha infatti approvato con 14 voti a favore e 4 voti contrari la delibera presentata dalla giunta Romano che prevede l'adesione della città al al bando Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Una delibera, questa, che impegnerà SerCop a individuare dei privati che intendono mettere a disposizione alcune strutture da destinare all'accoglienza dei migranti e che verrà discussa e approvata anche da Arese, Cornaredo, Lainate, Pero, Pogliano Pregnana, Settimo e Vanzago.

"Nel 2016 sono sbarcati in Italia 168.500 migranti, il 17% in più rispetto al 2015. 137mila di essi sono accolti nei centri di accoglienza straordinari, 14mila nei centri di prima accoglienza, 700 negli hot spot e in 23mila sono già stati inseriti nel circuito Sprar, costituito dagli enti locali per attuare un'accoglienza diffusa. I Comuni infatti, grazie a questo progetto, riescono a gestire meglio l'integrazione avviando i migranti verso il mondo del lavoro e facendogli frequentare dei corsi di italiano. Il sistema, però, è attualmente insufficiente e se non si aumenta la capacità di accoglienza si rischia che il prefetto collochi i migranti nel campo base di Expo o in altre strutture dello Stato, come le caserme. Se come Comuni ci rifiutiamo di accogliere i migranti rischiamo, infatti, di dare alla Prefettura un sistema per inviare un numero maggiore di stranieri. Aderendo al bando Sprar, però, il nostro territorio diventerebbe esente da altre decisioni del prefetto, come è stato sottolineato anche dal ministero dell'Interno Angelino Alfano" ha affermato il sindaco Pietro Romano durante la presentazione della delibera al parlamento cittadino.

Il sindaco ha poi aggiunto: "E' giusto far sì che Rho diventi parte attiva nel contribuire a gestire il problema immigrazione. Non possiamo lasciare i migranti sotto a un ponte o in Stazione Centrale. Dietro a questi numeri ci sono delle persone. Il fenomeno migratorio è epocale e durerà ancora diversi anni e i Comuni dovranno farsi carico del problema in maniera intelligente. Non accogliere non vuol dire vincere, ma fare un danno a un Comune vicino a noi. Le risorse necessarie a questo progetto verranno coperte dal ministero e noi puntiamo ad avere a nostra disposizione cinque o sei appartamenti".

Parere positivo alla delibera da diversi consiglieri comunali del Partito democratico, di Sel e di Lista Civica Rho. "Questa delibera ha già avuto il consenso delle opposizioni in altri Comuni, chiediamoci perché. È impossibile dire no a priori perché il prefetto avrebbe poi l'opportunità di collocare i migranti nel campo base di Expo. Dobbiamo alleggerire Milano e avviare politiche di integrazione e non aver paura che SerCop o la cooperativa Intrecci possano mangiarci sopra" ha sottolineato Roberto Bellofiore. Federico Bindi ha invece affermato che "Non dobbiamo giudicare la politica migratoria del Governo, ma scegliere un percorso responsabile e fare un'accoglienza diffusa per arrivare alla chiusura di centri come il cara di Mineo". "Il problema a livello nazionale esiste e dobbiamo scegliere l'accoglienza diffusa. Gestire numeri di persone come quelle che potrebbero arrivare al campo base di Expo sarebbe difficile. Non toglieremo nessuna risorsa ai rhodensi e ci saranno controlli rigorosi" ha commentato Francesca Bua. Dello stesso avviso anche Yasmine Bale: "Questa delibera permette di togliere i migranti dalla strada e di inserirli in un contesto di legalità. La maggior parte di loro sono uomini perché le rispettive famiglie li raggiungono in un secondo momento. Non sono preoccupata per le mie concittadine, non esiste il rischio stupri. Ricordiamoci anche che in queste case vivranno delle persone, non degli animali, e che quelle situate nelle loro vicinanze non verranno svalutate dalla loro presenza". Oscar Lampugnani ha sottolineato che "I migranti verranno seguiti in vari ambiti. Il Comune segue già 32 rifugiati politici che vivono in via Gorizia e nessuno di loro ha mai commesso un atto criminale che ha messo in pericolo i nostri cittadini. L'80% degli stupri, in Italia, avviene in ambito domestico. Rho spende ogni anno 10 milioni di euro per i servizi che riguardano il sociale. Queste risorse non verranno cancellate". "Dobbiamo compiere un gesto di umanità verso alcune persone che sperano in noi, senza girarci dall'altra parte. Non è il momento di dare le colpe al Governo o all'Europa" ha commentato Massimo Leonardo Cecchetti.

Anche Rho Popolare, uno dei partiti che rappresenta la minoranza, ha votato favorevolmente a questa delibera. "Sono orgoglioso che Rho abbia già accolto 63 migranti in questi anni. Dovremo fare i conti con questa situazione per venti anni visto che in Africa, per colpa dell'Europa e degli Stati Uniti, c'è una situazione terribile. L'adesione al bando Sprar esclude la creazione dei centri di accoglienza straordinaria. Chiedo serietà verso i rhodensi e di non accogliere chi non ne ha diritto. SerCop, però, deve anche raccogliere informazioni su queste persone e sul loro status e farli integrare verificando che apprendano la nostra lingua, le nostre leggi, le nostre tradizioni, anche quelle religiose, e la nostra cultura" ha sottolineato il capogruppo Giovanni Kirn.

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Redazione
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Pubblicato il 23 Novembre 2016
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