L’Europa facilita il voto all’estero: nuove regole per i “cittadini mobili”
L’accordo era stato proposto nel novembre 2021 e punta a rafforzare i diritti democratici dei cosiddetti “cittadini mobili”, circa 14 milioni in tutta l’Unione, l'11 per cento circa dei quali sono italiani

La Commissione Europea ha annunciato con favore l’adozione delle nuove norme che renderanno più semplice per i cittadini europei residenti in uno Stato membro diverso da quello d’origine votare alle elezioni europee e comunali. L’accordo, approvato oggi, 24 giugno 2025, era stato proposto nel novembre 2021 e punta a rafforzare i diritti democratici dei cosiddetti “cittadini mobili”, circa 14 milioni in tutta l’Unione, l’11 per cento circa dei quali sono italiani.
Una relazione recente sulle elezioni europee del 2024 ha evidenziato che, sebbene la popolazione dei cittadini mobili sia significativa, la partecipazione elettorale rimane bassa. Con queste nuove disposizioni, l’Unione mira a colmare il divario democratico, rendendo il diritto di voto più accessibile e tutelato per tutti.
Tra le novità principali, l’obbligo per gli Stati membri di fornire informazioni chiare e tempestive in una lingua comprensibile su: modalità di registrazione al voto, date delle elezioni e procedure da seguire. I cittadini europei residenti all’estero potranno inoltre accedere al voto anticipato e, ove previsto, al voto per corrispondenza o online alle stesse condizioni dei cittadini del Paese ospitante.
Il pacchetto normativo prevede anche modelli semplificati per la registrazione degli elettori e dei candidati, oltre a un nuovo sistema sicuro – fornito dalla Commissione – per lo scambio di dati tra Stati, in modo da prevenire eventuali casi di doppio voto.
Sul provvedimento si sono espressi positivamente i vertici europei: «L’adozione odierna è una grande vittoria per gli europei che vivono all’estero – Ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia – Votare più facilmente significa che tutti possono facilmente definire le politiche che stanno loro a cuore, rafforzando così la democrazia per tutti».
Michael McGrath, commissario per la Democrazia, la giustizia, lo Stato di diritto e la tutela dei consumatori, ha aggiunto: «Nessuno dovrebbe incontrare ostacoli al voto, indipendentemente dal paese europeo che si considera casa propria. Le nuove norme miglioreranno l’accesso a informazioni chiare e multilingue, garantiranno diritti di voto equi e paritari e rafforzeranno le garanzie per tutti gli europei».
Gli Stati membri avranno ora due anni di tempo, fino a giugno 2027, per recepire e attuare le nuove regole nei rispettivi ordinamenti.
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