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PGT, ex Crespi ed ex Manifattura nel mirino di Fratelli d’Italia: “Legnano sempre meno attrattiva”

Critiche da Fratelli d'Italia sulle scelte urbanistiche della giunta, dalla variante PGT in fase di studio allo stallo per la ex Crespi e la ex Manifattura

ex crespi legnano

«La giunta Radice è totalmente assente in una pianificazione urbanistica di ampio respiro». La denuncia arriva da Fratelli d’Italia, che durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Legnano ha portato in aula un’interrogazione incentrata sulla fase di stallo in cui di fatto versa la situazione legata a due delle cicatrici lasciate nel tessuto urbanistico della città dal suo stesso passato industriale: la ex Crespi e la ex Manifattura. Aree che hanno dato al gruppo consiliare lo spunto per mettere nel mirino la variante PGT alla quale sta lavorando l’amministrazione e l’“affaire” legato alla scadenza del documento di piano che nei mesi scorsi era stato oggetto di scontro tra Palazzo Malinverni e la proprietà delle due aree.

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«Erano state promesse le riqualificazioni in tempi brevi di aree dismesse di grande importanza strategica tipo la Manifattura Legnanese e la ex Crespi, ma di fatto ad ora nulla si è potuto vedere, creando molti dubbi agli investitori sull’opportunità e sulla remuneratività di programmare importanti interventi sulla città di Legnano – hanno sottolineato i consiglieri di Fratelli d’Italia nell’interrogazione, stigmatizzando quella che hanno definito «grande attenzione alle piste ciclabili … e basta» della giunta -. Bisogna aggiungere la “voluta” decadenza del documento di piano del PGT perché è impensabile che la struttura non abbia segnalato tale scadenza, piuttosto si è preferito bloccare di fatto ogni progettazione strategica non avendo idee su cosa fare, forse aspettando qualche input dall’alto. Il pilatesco rinvio delle decisioni al PGT oltre che a dilatare i tempi, rende impossibile ogni previsione imprenditoriale di sviluppo. Da un lato si dice di voler incentivare nuovi investimenti di eccellenza dall’altro si blocca ogni volontà di creare qualsiasi possibilità di sviluppo: nei fatti da due anni la città è immobile in ogni settore, specialmente quello urbanistico».

Non così secondo l’assessore alla partita Lorena Fedeli, che ha respinto al mittente le accuse di «miopia amministrativa allarmante» e di voler «tenere tutto fermo facendoci sempre più regredire in una periferia» lanciate dal partito di Giorgia Meloni. «L’attuale amministrazione comunale – ha ribadito Fedeli, che ha ricordato tutti i passi mossi dall’amministrazione dall’avvio del procedimento per la variante PGT ad oggi, dall’elaborazione del documento di indirizzo al sito internet ad hoc passando per il concorso di idee “Legnano ridisegna il centro” – è stata eletta nell’ottobre 2020, in piena emergenza Covid, quando la normativa prevedeva una serie di restrizioni che non permetteva di svolgere normalmente le attività di consultazione e partecipazione sia previste dalla legge che volute dall’amministrazione stessa, avviate comunque già a partire dall’agosto 2021 con il procedimento di revisione generale del PGT».

Dentro la ex Manifattura di Legnano

«Sul territorio di Legnano sono individuati 38 piani attuativi e ambiti di trasformazione che per la loro verifica in termini di attuazione e programmazione degli interventi sono stati oggetto di oltre 150 incontri con gli operatori solo nel 2022, di cui 60 solo con gli operatori degli ambiti di trasformazione – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica -. Per quanto attiene alla situazione della Manifattura Legnanese e della ex Crespi, sono oggetto di studio e cura di questa amministrazione in relazione agli interessi pubblici che queste aree hanno rispetto al territorio e che le stesse possono generare, tenuto conto delle esigenze e delle sensibilità dei soggetti proprietari. Ricordo che nel piano gli ambiti di trasformazione non sono solo due dello stesso proprietario ma sono ben 17 e l’amministrazione ha a cuore l’operatività di tutti e 17. L’amministrazione sta lavorando per avere la variante generale del PGT vigente quanto prima e comunque crede di poter approvare il piano al più tardi dopo il periodo estivo di quest’anno, tenuto conto che dall’adozione del piano, oltre ai tempi tecnici e amministrativi, ci sono tempi previsti dalla normativa».

Il quadro tracciato dall’assessore, però, non ha scalfito la posizione del gruppo di opposizione. «Il problema di base è che nonostante gli incontri, i piani e i progetti Legnano è una città sempre meno attrattiva dal punto di vista urbanistico e delle operazioni immobiliari – ha replicato il capogruppo Gianluigi Grillo -: è un dato di fatto. Gli operatori che hanno acquistato la Manifattura si sono lamentanti della mancanza della normativa necessaria per poterla quantomeno ridisegnare. Continuate a fare norme e ad ingessare l’edilizia, a bloccare lo sviluppo della città: non si capisce quale idea abbiate di città. Da questa strada verrà fuori un PGT insoddisfacente, che non valorizzerà gli interventi degli operatori economici nel territorio legnanese».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Gennaio 2023
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