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Due figure per la comunicazione in comune a Legnano, opposizioni: «Scelta inopportuna»

Opposizioni fortemente critiche rispetto all'"allargamento" dello staff del sindaco di Legnano. Nel mirino soprattutto la figura del social media manager

Consiglio comunale Lorenzo Radice

Nomine e procedure di selezione tornano al centro del dibattito politico di Legnano, dove avevano già imperversato per mesi dopo lo tsunami politico-giudiziario che ha decapitato a maggio dello scorso anno la giunta di Gianbattista Fratus. Le sedie vuote in comune in questo momento non mancano, e le scelte della “neonata” amministrazione Radice per occuparle sono finite al centro di una “tempesta perfetta” scatenata dalle opposizioni durante l’ultima seduta del consiglio comunale.

Le proteste delle minoranze non si sono fermate all’iter per la scelta del nuovo dirigente dell’ufficio opere pubbliche, che martedì 29 dicembre era tornato a far allungare su Palazzo Malinverni il sospetto di irregolarità procedurali, spento sul nascere dalla decisione del sindaco di revocare il provvedimento con cui la figura era stata individuata procedendo poi ad un nuovo bando. Dai banchi dell’opposizione è arrivato un coro di “no” anche per le due posizioni fresche di assegnazione, che hanno portato nello staff del sindaco un nuovo addetto stampa e un social media manager.

In primis dalla Lega, con Daniela Laffusa che ha criticato la scelta di «mettere sulla strada un padre di famiglia» sostituendo il precedente addetto stampa e di coprire i costi legati al social media manager eliminando la posizione precedentemente ricoperta da Mino Colombo, ex responsabile dell’Ufficio Palio, eventi, cerimonie istituzionali, sport e tempo libero ora in pensione. «È vero che l’iter per sopprimere questa posizione era già iniziato con il commissario, ma nel pieno del lockdown poteva avere un senso mentre ora questa figura è stata eliminata fino al 2022 togliendo una posizione che in comune lavorava per tutti i cittadini legnanesi per prendere un social media manager che fa gli interessi del sindaco e del suo partito». Critiche che hanno trovato sponda da parte della capogruppo del Carroccio, Carolina Toia, che ha definito «fuoriluogo e inopportuna in un momento di enorme difficoltà, soprattutto economica, la volontà da parte del sindaco di licenziare una persona dall’oggi al domani e assumerne altre due per il proprio staff personale che non faranno altro che occuparsi della comunicazione politica delle liste del sindaco».

L’eco delle perplessità del Carroccio è risuonato peraltro anche nelle altre forze di opposizione: Franco Colombo ha definito le nomine «semplicemente imbarazzanti», Lillo Munafò ha paventato il rischio di uno scollamento con la cittadinanza nel momento in cui «i cittadini verranno a sapere che di queste assunzioni si poteva fare a meno e quei soldi potevano essere destinati alle famiglie bisognose» e Francesco Toia ha puntato il dito contro la scelta dell’amministrazione di «pagare qualcuno per gestire le proprie pagine Facebook e Instagram» e ha attaccato la scelta della maggioranza con parole di fuoco: «Se ragionate nell’ottica di dare il contentino per quello che vi è stato dato in campagna elettorale con i soldi dei contribuenti è gravissimo». Non da meno Franco Brumana, che non si è limitato a sottolineare che del social media manager «non si sentisse la mancanza» attribuendo la scelta «all’importanza all’immagine e all’autocelebrazione quotidiana che l’amministrazione manifesta ogni giorno», ma ha anche puntato il dito contro la presenza ai colloqui, come già per il responsabile del settore opere pubbliche, di una persona di fiducia del sindaco esperta nel campo della selezione risorse umane ma esterna al nucleo di valutazione.

A nulla sono valsi comunque i dubbi delle opposizioni: il sindaco Lorenzo Radice ha ribadito come la volontà dell’amministrazione sia quella di «provare a riavvicinare il comune ai cittadini» e da questo punto di vista «la comunicazione sia importante non perché ci sia bisogno di propaganda ma perché la gestione della pagina Facebook o di alcune parti del sito debba essere rivista e sviluppata per accorciare la distanza tra l’istituzione e i cittadini e per questo sia fondamentale avere personalità specifiche su aree di comunicazione molto diverse tra loro». Con il pieno appoggio del capogruppo del Partito Democratico, Luca Benetti, per il quale «non riconoscere che la comunicazione nel 2020 è profondamente diversa rispetto al passato e quindi servano figure professionalmente preparate da questo punto di vista vuol dire non aver capito i tempi in cui viviamo».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Dicembre 2020
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