IN VISITA AL CENTRO EQUESTRE DI MAZZOLENI, L'ALBERTO DA GIUSSANO DEL PALIO
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Il più giovane, a sinistra, e il più vecchio dei trenta cavalli andalusi presenti al Centro equestre di Turate con Fulvio Mazzoleni che ha per tutti le stesse premurose cure. |
Si tratta di un Centro molto funzionale ed accogliente che vanta ben due campi coperti, due campi scoperti ed una scuderia alla quale non manca assolutamente nulla; si può tranquillamente affermare che i cavalli qui ospiti godano di un trattamento a cinque stelle.
Fulvio nella sua scuderia ha raccolto una schiera di appassionati di cavalli iberici che qui possono trovare oltre alla straordinaria passione del gestore una incredibile competenza e professionalità.E' stato, infatti, tra i primi negli anni ottanta ad importare dalla Spagna questi splendidi cavalli. Il Cavallo di Razza Spagnola (PRE) è sempre stato il suo sogno fin da bambino quando cavalcava i grossi cavalli da ‘attacco’ del padre.
Finalmente, dopo aver lavorato con altre razze equine ed aver creato, interamente da solo, il suo attuale Centro, riesce a dedicarsi ad i suoi adorati ‘andalusi’ che non ha più lasciato.
Una scelta precisa, insomma, rinnovata ogni anno con entusiasmo anche se l'ambiente equestre, all'inizio, conosceva ben poco questi meravigliosi cavalli e non prometteva i guadagni e la gloria dell'ambiente dorato del Salto Ostacoli, del Dressage o della Monta Western.
Ormai da più di 10 anni è qui affiancato da Micaela Alberio Damiazzi che oltre all'addestramento all'organizzazione degli spettacoli e delle Pubbliche Relazioni si occupa con particolare cura dei corsi equestri per allievi di ogni livello.
Dal 2002 gareggia con cavalli iberici nei concorsi di dressage nazionali, un tempo dominio indiscusso di cavalli di altre razze, piazzandosi sempre nei primi posti e ottenendo così molto velocemente i brevetti FISE.Molte sono quindi le loro conoscenze ed amicizie con allevatori spagnoli, cavalieri della Scuola Reale di Arte Equestre e Rejoneador.
Con la presenza al Palio di Legnano, Fulvio Mazzoleni ha praticamente chiuso il cerchio di un'attività intensa e variegata. Ma come si impersona una figura così leggendaria ma anche carismatica come quella di Alberto da Giussano? E, inoltre, come si vive il paragone con l'altro Alberto da Giussano, quel Pasquale Beretta per 30 anni alla guida della Compagnia della Morte nella sfilata storica legnanese?
‘Sono abituato in tanti spettacoli equestri a vestire i panni di importanti condottieri e uomini d'arme – afferma Mazzoleni – e quindi non sento in maniera particolare l'emozione di impersonare Alberto da Giussano. Nè posso dirmi preoccupato di alcun confronto con l'amico Beretta. Piuttosto, mi crea qualche difficoltà il mito che voi, legnanesi, avete fatto di Pasquale in tutti questi suoi anni di presenza al Palio. Combattere contro i miti è quasi impossibile’.
‘Nei tre anni che ho vissuto vicino alla manifestazione – commenta Mazzoleni – ho avuto soltanto sensazioni positive. Il contatto con la gente lungo le strade è fantastico, ti mette addosso una sensazione di grande partecipazione all'evento e permettere poi di entrare in Campo con la giusta carica’.
‘Quest'anno – ricorda Mazzoleni – nella carica abbiamo avuto soprattutto il problema di un cavaliere che, caduto all'ingresso, ha avuto un guaio fisico superato dal gran desiderio di partecipare allo spettacolo, ma con gran fatica, sua, e preoccupazione, nostra, perché sapevamo bene cosa si prova in quei momenti. I nostri cavalli, infatti, sono tutti stalloni. Cavalli quindi che hanno una potenza e un desiderio di emergere tra loro stessi che impone al cavaliere continua attenzione, forza e determinazione. Avere un problema fisico è un grave handicap. Fortunatamente, comunque, credo sia andato tutto bene. Nessun problema invece con la pista in sabbia, un fondo eccezionale e perfetto. E proprio nessuna difficoltà con i due cavalli portati in sfilata, il primo lungo le strade cittadine, l'altro in Campo per gli onori al Carroccio e per la carica. Entrambi hanno eseguito il lavoro richiesto come sanno ben fare in queste esibizioni’.
E per il prossimo anno, se lo chiameranno, Fulvio Mazzoleni sta pensando seriamente alla novità di un cavallo baio scuro, appena arrivato nel suo Centro, ma già pronto ad obbedire agli ordini impartiti dal suo addestratore. E' un cavallo che Mazzoleni si ‘mangia con gli occhi’ tanto è potente e robusto. Se lo porterà in Campo, vedremo sicuramente uno spettacolo nello spettacolo.
Fulvio Mazzoleni durante la sfilata al Palio 2009 nel costume di Alberto da Giussano e, sotto, nel suo Centro |
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