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Palio di Legnano

VIA L'ERBA DAL PALIO, ECCO LA SABBIA

IL PROGETTO PRESENTATO ALLE CONTRADE IN COLLEGIO DALLA SOCIETA' EQUITERIA DI PIACENZA

Sarà la società Equiteria di Piacenza il fornitore della pista in sabbia che porrà fine alla tradizione del Palio di Legnano corso su erba. Non è ancora ufficiale, ma la sensazione, dopo l’incontro di ieri sera in Collegio, è indirizzata proprio verso questa soluzione.

Ormai, in Comune e non solo, esiste una sola priorità: salvaguardare cavalli e fantini (l’ordine non è casuale…) nella loro incolumità fisica. Così, mentre il fondo erboso è considerato tra i più pericolosi, un terreno sabbioso garantirà migliori condizioni di sicurezza.

Alla riunione, presieduta dal vice gran maestro Felice Pastori, erano presenti il cavaliere del palio, Guido Barbin, il presidente della commissione veterinaria, dott. Alessandro Centinaio, dirigenti della Equiteria, reggenze e commissioni corsa delle contrade al completo.

Tante le domande formulate ai funzionari delle società piacentina, tanti i dubbi espressi, parecchie le perplessità per una novità che (come tutte le novità) sta trovando sostenitori e oppositori. L’avvocato difensore dell’innovazione è stato senza dubbio il dott. Centinaio, risoluto nel difendere questa scelta che avrebbe come primo effetto l’eliminazione dei ramponi, causa di ferite e tagli spesso tali da costringere i veterinari a far ritirare i purosangue (evento accaduto anche quest’anno con Rinki Dinki). Ma, come hanno assicurato gli esponenti della Equiteria una simile pista eviterebbe soprattutto cadute anche nelle nostre curve così strette.

Le rassicurazioni fornite hanno convinto sì e no. Tuttavia, è bene rilevare che più di un presente, entrato in riunione poco disposto alla novità, quando ne è uscito appariva decisamente più favorevole ad accettarla. Tra questi, alcuni hanno proposto un giorno in più di prove, altri la possibilità di mettere ramponi almeno sui posteriori dei cavalli, altri addirittura di collocare un fac-simile di questo impianto all’Usignuolo dove effettuare qualche probante test.

Giovanni Listorti, direttore vendite della Equiteria, ha così descritto l’impianto: “ Una premessa quando si deve parlare di un terreno ideale per l’equitazione – ha esordito Listorti – infatti, noi crediamo che debba assorbire le continue sollecitazioni prodotte dalle andature mantenendosi nello stesso tempo compatto ed elastico, impedire lo scivolamento, avere un adeguato drenaggio, garantire la tenuta indipendentemente dalla frequenza d'uso, richiedere una manutenzione semplice, essere ‘pulito’, ovvero non polveroso. I nostri terreni, rispondendo a tutti questi requisiti, sono perfetti sia per coloro che realizzano un impianto ippico ex novo, sia per coloro che intendono modificare un fondo già esistente ma problematico. Equiteria ha studiato il prodotto per darvi campi gara e da training con le stesse prestazioni dei più grandi centri ippici del mondo, sempre pronti in ogni condizione meteorologica senza il rischio di usura e con operazioni di mantenimento ridotte al minimo. Si tratta di materiale, le cui proprietà meccaniche determinano l'aumento delle performance sportive e prevengono le patologie ortopediche del cavallo.Gli studi sulle qualità biomeccaniche del nostro prodotto lo indicano come il miglior terreno su cui far muovere il cavallo: lo garantiscono le istallazioni sui più grandi campi equestri del mondo”.

Deciso (quasi) il colore, quello del tufo, la serata si avviava alla conclusione, con l’ultima “provocazione” di Mario Fedeli:” Bene – la sottolineatura del rappresentante di S.Domenico – sistemata la pista, che ne dite di cambiare pure lo steccato. Così, in legno e con i paletti di volume tanto elevato, non è forse pericoloso quanto il fondo erboso?”.

“Giusto – la riposta del cavaliere del Palio – e sarà l’apposita commissione sulla sicurezza l’organo predisposto a prendere in esame la questione che dovrà essere affrontata considerando anche le esigenze coreografiche del Campo e della sfilata”. E un’occhiataccia, simpatica ma decisa, a Fedeli non l’ha proprio saputa trattenere. Vero,cavaliere?

In mattinata, Barbin ci ha chiarito ulteriormente il suo pensiero:’ I problemi della sicurezza non riguardano solo la pista e lo steccato. Inoltre, quando parliamo di garantire una corsa senza incidenti pensiamo certo ai cavalli, ma abbiamo attenzione anche nei confronti dei fantini. Quindi, entrano in gioco pure altri elementi che devono assicurare la vera sicurezza. Uno? Il caschetto, troppo spesso confezionato certo con arte, ma anche con scarsa attenzione per l'incolumità di chi lo indossa’

Un'ultima nota (scherzosa): era annunciata la presenza di un fantino per portare la sua esperienza su una pista di questo genere. Ebbene, gli unici (ex) fantini in sala erano il neocapitano di S.Bernardino, Lucio Ballarino e il cavaliere (vincente in una Provaccia) Guido Barbin…

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Pubblicato il 14 Ottobre 2008
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