Sono sempre diverse le segnalazioni che arrivano in redazione sulla sicurezza in città. Soprattutto dopo gli ultimi eventi collegati al divertimento del Luna Park, anche i social hanno sollecitato preoccupazioni di varia natura, destando l’attenzione dei media nazionali (qui il servizio sulla presenza a Legnano di Canale5). Tutto o quasi nella normalità, quando però a manifestare un pensiero di delusione e di agitazione è una 18enne ecco che si accede una spia che richiede una comune riflessione.

Cara Legnano,
sono 18 anni che ti conosco, sono nata nel tuo vecchio ospedale, ho frequentato le tue scuole e tutti i tuoi locali crescendo nel tempo. Ti dirò, era bello una volta uscire in centro il sabato sera, quando ancora potevo divertirmi senza preoccupazioni. Il periodo del Luna Park è sempre stato il mio preferito sin da quando ero piccola ma, da qualche tempo, qualsiasi forma di felicità nell’uscire si è dissolta. Oggi, non posso più camminare da sola per strada senza aver paura della mia ombra. Non posso più andare al Luna Park in tranquillità senza avere il terrore di ricevere una bottiglia in faccia. Non posso più dire tornando a casa ai miei genitori “È stata una bella serata”, perché oltre a risse ed individui poco raccomandabili non si vede altro. Solo ieri sera per fare l’ennesimo degradante esempio, ho assistito a ben due risse nel centro della città. Vedendo ragazzi che si picchiavano indisturbati…
Mi manca la vecchia Legnano dove si poteva uscire in tranquillità, dove non si provava l’angoscia di fare un giro a piedi, anche da sola. Ci dovrà pur essere un modo per tornare alla normalità di un tempo. Una città dovrebbe far sentire le persone al sicuro, tu invece ormai, cara Legnano mi susciti paura. Tanto che, ultimamente, sto meglio a casa.
Lettera firmata