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Scuola Iqbal Masih, continua il tiro a…Pioltello

Ramadan a Legnano

15 Aprile 2024

A un mese dall’ispezione voluta dal Ministro Valditara, continua il tiro al piattello di certa destra che ha mal digerito la conclusione della vicenda con la conferma della chiusura della scuola il 10 di aprile, in coincidenza con l’ultimo giorno del Ramadan.

Quel che è più grave che a continuarla sia l’attuale ministro dell’istruzione e del merito che ha preannunciato che “ non sarà più possibile chiudere una scuola per una festività non riconosciuta dallo Sto”. E’ un’evidente risposta polemica del Ministro leghista che non vuole considerare chiusa la vicenda e che la Lega ha trasformato in un acceso argomento da campagna elettore .

Non è un caso che il ministro l’ha rilanciato a Varese dal palco della festa del 40°anniversario del partito di Salvini. Ma il Ministro sbaglia quando riferendosi alla scuola di Pioltello parla di chiusura della scuola per la festività del Ramadan. Non era quello il motivo dei rilievi evidenziati dagli ispettori mandati a Pioltello il 18 Marzo. L’irregolarità era un banale errore formale nel calcolo dei tre giorni, concessi alle scuole dal calendario scolastico deliberato dalla Regione Lombardia. Le motivazioni della chiusura del 10 aprile, erano squisitamente didattico-organizzativi, non religiosi e in quanto tali, ribaditi all’unanimità dal Consiglio d’Istituto. La Lega ha voluto portare la vicenda in Consiglio regionale ma la sua mozione è stata bocciata di un voto dalla sua stessa maggioranza. Presìdi, striscioni minacciosi e banchetti continuano a sostare dinnanzi alla scuola, con scarsa presa tra i genitori e i cittadini di Pioltello. Non è servito neanche il messaggio del presidente Mattarella a sostegno e apprezzamento del lavoro svolto dai docenti per l’inclusione e integrazione degli alunni stranieri che nella scuola di Pioltello raggiungono il 43% ma rispetto ai quali oltre 70% è nato in Italia e parla italiano. Qualche giorno prima era stato ancora lo stesso Ministro a parlare di tetti al 20% nelle classi che accolgono gli alunni stranieri e via strumentalizzando, facendo diventare ancora una volta, l’integrazione degli alunni stranieri, materia di propaganda politica, in vista delle elezioni europee di giugno.

Al Ministro forse sarà sfuggito che le scuole sono comunità educanti e democratiche, a gestione sociale, dove tutte le componenti, docenti, personale ATA e genitori sono rappresentate in organismi collegiali ed elettivi. Che le scuole godono di ampia autonomia che con la modifica del titolo V è entrata a far parte della nostra Costituzione. E non sarà facile per il Ministro dettare disposizioni restrittive sul calendario scolastico e sulla presenza degli alunni stranieri nelle classi, a meno che non si voglia ascrivere tutto quanto alla “ normale propaganda elettorale”e alla quale la nostra classe politica ci ha abituato oramai da anni ed è uno dei motivi principali del crescente astensionismo e distacco degli italiani dalle urne.

Pippo Frisone
Flcgil Legnano

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