Nel clima di generale letizia imposto dal momento è naturale fare poca attenzione le notizie spiacevoli, lasciarle a decantare nelle ultime di cronaca. Così solo un’attenta lettura della rassegna stampa ci informa che nel corso dell’ennesimo sgombero di famiglie Rom in quel di San Paolo (rito necessario prima delle elezioni per convincere gli incerti, dopo il voto per ringraziare i fedeli sostenitori) una giovane donna ha perso il bambino che portava dentro di sé.

Leggiamo sui giornali in questi giorni quanto la destra nostrana, i nuovi governatori leghisti e i devoti ministri e sottosegretari del PDL abbiano a cuore la difesa della vita, e come non manchino occasione per sottolineare la loro perfetta corrispondenza di sensibilità con la Chiesa su questo tema.
Ci aspetteremmo perciò che quanto accaduto nei boschi di San Paolo susciti anche negli amministratori legnanesi un’altrettanto devota riflessione: sull’utilità di queste sceneggiate a fini elettorali, sulla carità che dovrebbe essere la prima virtù di un cristiano, sull’importanza di tutte le vite, compresa quella di un piccolo rom. Purtroppo temiamo con fondamento che la nostra attesa sarà vana: l’uso strumentale e ipocrita di certi valori è una costante che caratterizza la politica della destra italiana, e ci dispiace che autorevoli membri della Chiesa avallino con le loro dichiarazioni tale uso.
Ci auguriamo almeno che questa città non reagisca ancora una volta con l’indifferenza e il silenzio: sarebbe davvero una triste Pasqua.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra
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Per dovere d'informazione, dobbiamo rilevare che il drammatico fatto che ha avuto protagonista la giovane rom potrebbe essere avvenuto indipendentemente dall'avvenuto sgombero del campo. Come la tensione creatasi potrebbe aver accelerato l'aborto. Ma senza certezze di alcun genere.
LEGNANONEWS