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LE PRECISAZIONI DEL COMUNE DI PARABIAGO SULLA VICENDA DELLA FAMIGLIA ASCIONE

8 Aprile 2009

In riferimento alla vicenda parabiaghese che ha recentemente catturato l’attenzione delle telecamere di Studio Aperto, l’Amministrazione comunale di Parabiago, consultatasi con il personale dei Servizi Sociali, intende precisare quanto segue:

Riscontriamo grandi e gravi difformità tra ciò che la signora Ascione ha dichiarato alla stampa locale così come ai microfoni di Studio Aperto e quello che, ancor prima, aveva esposto al personale dei servizi sociali del Comune.

Il suo caso è noto a quest’amministrazione dal mese di febbraio, ossia da quando la signora aveva contattato gli uffici comunali presentando una problematica che, ci preme precisarlo, era totalmente differente da quella della casa, divenuta nei giorni scorsi oggetto dei servizi giornalistici sopraccitati.

Solo in un secondo tempo il personale dei servizi sociali era stato informato in merito alla muffa presente nell’abitazione della signora e ai problemi di salute del figlio: problemi che il ragazzo, oggi sedicenne, presenta probabilmente dalla nascita e che possono essere stati aggravati dall’ambiente domestico in cui vive.

A seguito di quelle evidenti reazioni cutanee del figlio, alla madre è stata consigliata una bonifica ambientale dell’abitazione e, dunque, l’eliminazione di alcuni oggetti intaccati dalla muffa, quali il divano piuttosto che le tende e i tappeti.

Che l’abitazione di via dei Mille in cui vive la famiglia in qualità di locataria sia inadatta a ospitare una persona con quei problemi di salute è, ormai, un dato di fatto: l’intervento del proprietario di casa, a quanto pare, non è risultato sufficiente a scongiurare il problema, ma ora vi è il dubbio di un nuovo intervento da parte di quest’ultimo, considerando che la famiglia, trovandosi da qualche mese in una situazione di morosità, non è nelle condizioni di accampare alcun diritto.

Il Comune ha offerto alla signora Ascione un consistente contributo economico (attraverso la risorsa dell’housing sociale) che le permetterebbe di accettare un nuovo e più oneroso contratto di affitto (la stessa ha infatti riferito di aver trovato casa altrove), ma allora non si capisce per quale motivo nell’intervista rilasciata ai giornalisti di Studio Aperto, il figlio abbia esternato la speranza che i lavori di manutenzione della casa di via dei Mille dove la famiglia risiede prendano il via al più presto.

Ora, alla luce di tutto ciò, viene spontaneo domandarsi cosa realmente desideri la signora e per quale motivo abbia deciso d’interpellare la stampa e, addirittura, la televisione. Forse, prima di mettere i propri affari “in piazza” sarebbe bene chiarirsi le idee, in modo da poter presentare richieste coerenti.

Quale sia la volontà della signora non lo sappiamo: se restare in quella casa (come si deduce dalle parole del figlio), o accettare, invece, un nuovo contratto di locazione e il conseguente sostegno economico offertole dal Comune (come sembrava volesse fare, sino a qualche settimana fa).

Quanto ci sentiamo di dire, in conclusione, è che la famiglia (che risiede a Parabiago da appena un anno) non si è mai vista sbattere la porta in faccia dal Comune: bizzarro, pertanto, per non dire scorretto, il suo aver messo di mezzo i giornalisti. Per “denunciare” chi o che cosa? Resta un mistero. –

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