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DUE MINUTI DI RITARDO, BAMBINI CHIUSI FUORI DA SCUOLA AL FREDDO

12 Maggio 2010


Riceviamo e pubblichiamo:

La flessibilità è un valore? Alla scuola dell'infanzia di via Cavour pensano proprio di no. Non si spiegherebbe diversamente quanto capitato la mattina di mercoledì 11 maggio, alle ore 9.02. I fatti: un minuscolo drappello di genitori (quattro, compreso chi scrive) giunge con i propri figli alle porte dell'istituto, con meno di cinque minuti di ritardo sull'orario di chiusura. Piove forte: c'è traffico e ci sono difficoltà di parcheggio causate dalla pioggia battente.

I collaboratori scolastici chiudono a chiave l'ingresso alle nove in punto e, nonostante le proteste dei genitori, rimandano a casa i bambini. Gli zelanti funzionari, di fronte alle proteste dei genitori agguerriti, contattano la dirigente scolastica, Daniela Bottini, la quale conferma il divieto. Nell'attesa della risposta, bambini e parenti restano chiusi fuori dall'edificio per una ventina di minuti, a bagnarsi per gli schizzi che filtrano sotto la tettoia, e prendersi il freddo di questo maggio inconsueto. Nemmeno l'accoglienza nell'atrio, al chiuso, mentre si discute? Nemmeno quella, dopo le ore nove.

Daniela Bottini, contattata in seguito, ci ha spiegato come “per anni è stata applicata la tolleranza negli orari, ma i genitori ne approfittavano, causando gravi disagi alle insegnanti nella pianificazione dell'attività formativa. Ora abbiamo deciso di essere inflessibili per dare un messaggio forte”. Come dire: colpirne uno per educarne cento.

Ma la questione è mal posta: ci sarebbe da chiedersi se è corretto pregiudicare la giornata lavorativa di un genitore per un ritardo di pochi minuti, e se davvero “l'attività formativa” è prevalente sullo spirito di servizio alle famiglie svolto dalla scuola dell'infanzia. Al Pantheon di Roma, pochi mesi fa, in occasione di un concerto sospeso per eccesso di zelo allo scoccare esatto della chiusura dell'edificio, i collaboratori responsabili “dell'attentato all'arte” sono stati sollevati dall'incarico. In attesa di un decreto interpretativo che consenta la consegna dei nostri figli oltre l'orario di chiusura, chi si prenderà la responsabilità delle ore di lavoro perse oggi dai genitori per pochi minuti di ritardo?

Lettera firmata

Ovviamente, lasciamo ampio spazio agli interventi di quanti si sentissero coinvolti e desiderassero intervenire per chiarire e motivare le proprie posizioni nei fatti descritti nella lettera.
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