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AUTISTI MOVIBUS AL CELLULARE: LA DENUNCIA DI UNA UTENTE

27 Novembre 2010


Voglio raccontare quanto è accaduto mercoledì 24 novembre 2010. Dovendo recarmi a Milano decido di prendere l'autobus della Movibus – diretto – delle ore 11.14 – bus 683 – 5540

Salgo alla fermata Ospedale, sul mezzo ci sono circa 20 persone. Appena imboccata l'autostrada l'autista risponde ad una chiamata telefonica (chiaramente personale e insisto sul ‘personale’ perchè ciò era evidente dalle risposte che l'autista dava al suo interlocutore (hai perso la SIM? e tua moglie?, ok ci sentiamo nei prossimi giorni, ci vediamo, va bene ci vediamo settimana prossima, ciao).

La conversazione è durata dall'imbocco autostrada a Legnano sino a poco prima del bivio per la tangenziale Est…..diciamo 20/25 minuti? Resto allibita e muta. Appena imboccato Corso Sempione il telefono squilla di nuovo e l'autista inizia una nuova conversazione. A questo punto perdo decisamente la pazienza, mi alzo dal mio posto, mi avvicino all'autista che sta tranquillamente conversando al telefono e gli chiedo per cortesia di chiudere la telefonata rammentandogli che non solo è proibito fare telefonate mentre si guida (per precisione non usa l'auricolare) ma che lui è responsabile della vita di tutte le persone che sono sul mezzo. L'autista congeda il suo interlocutore e si rivolge a me contestando il fatto che quella e la telefonata precedente non fossero personali ma di servizio. A mia volta ribatto che sta tranquillamente mentendo perchè ho seguito la prima conversazione e che questa era chiaramente una telefonata personale e che appena scesa avrei sporto denuncia all'uffico di via Paleocapa dopo di che mi sarei anche attivata perchè alla denuncia verbale seguisse una denuncia scritta. Per tutta risposta l'autista pronuncia una frase che non solo è arrogante ma anche minacciosa ‘Mi ricorderò di lei!’ Ovviamente controbatto dicendogli che spero vivamente che si ricordi di me ma che sopratutto io mi sarei ricordata di lui.

Arrivati a Milano denuncio subito il fatto all'impiegata dello sportello di Via Paleocapa e uscendo incrocio due persone che mi ringraziano per aver preso posizione contro la pessima abitudine delle telefonate alla guida degli autobus e che mi confermano, essendo anche loro sedute nei primissimi posti, che la telefonata ‘autostradale’ era sicuramente personale.

Ora mi domando e vi domando se il codice della strada prevede eccezioni per gli autisti dei mezzi pubblici perchè non è la prima volta che usando i mezzi Movibus vedo il personale tranquillamente al telefono. E chiedo anche ai responsabili della Movibus se fosse possibile obbligare gli autisti ad indossare un cartellino con nome e cognome di modo che chi volesse come me fare una denuncia non si debba limitare a segnarsi l'orario, la tratta e il numero che appare scritto sul frontale del posto guida ma potesse esplicitamente fare riferimento ad una precisa persona. Una volta, più o meno nella preistoria del nostro Paese, era uscita una disposizione che stabiliva la regola per tutti coloro che avessero contatti con il pubblico dell'obbligo a qualificarsi attraverso un cartellino riconoscitivo: non esiste più?

Resto a disposizione per ogni eventuale chiarimento confidando soprattutto sul fatto di non essere obbligata ad utilizzare i mezzi Movibus munita di una videocamera per documentare senza ombra di dubbio sia visiva che auditiva le ‘eccezioni da codice stradale’ applicate agli autisti. 

LETTERA FIRMATA

Ringrazio questa signora, con la quale vorrei presto entrare in contatto, per aver coraggiosamente denunciato questa pratica, che per la verità, almeno in Movibus, è circoscritta a pochi autisti certamente poco rispettosi degli utenti. Per correttezza di informazione, va evidenziato che la maggioranza dei conducenti si comporta in maniera più che corretta da questo punto di vista: se ricevono chiamate mentre sono alla guida fanno uso dell’auricolare e, se rispondono senza l’apposito apparecchio, la telefonata ha comunque una brevissima durata. Ad ogni modo le chiamate vengono effettuate il più delle volte nelle pause tra una corsa e l’altra. Esistono di sicuro degli autisti che scambiano l’autobus per un centralino, conversando per tutta la durata del viaggio con la moglie o l’amico, tenendo impegnata la mano sul cellulare, come giustamente fatto notare dalla lettrice.

Osservando il Codice della Strada si nota che la Legge prevede un’eccezione sull’utilizzo di queste apparecchiature per alcune categorie di conducenti:
Art. 173 – Uso di lenti o di determinati apparecchi durante la guida
2. È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia, nonché per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ED AL TRASPORTO DI PERSONE IN CONTO TERZI.

In questo caso dovrebbe prevalere il buon senso, soprattutto essendo sul posto di lavoro. A suo tempo comunque, l’Amministratore Delegato della Movibus, Aldo Cavagnetto, mi spiegò che le telefonate erano ammesse solo se di servizio.

In conclusione, tengo a precisare che la polemica, per quanto legittima, va un po’ ridimensionata per non rischiare di mettere alla gogna ingiustamente un’intera categoria, già abbastanza tormentata per altre ragioni. Allo stesso modo è positivo quanto fatto dalla signora per far conoscere e contrastare questa discutibile usanza, fortunatamente poco diffusa nelle sue modalità più esasperate.

Fabio Olla
Presidente del Comitato Viaggiatori su Gomma Ovest Milanese

Legnanonews, ovviamente, lascia ampio spazio di replica a quanti si sentono coivolti nell'episodio.

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