Il 25 marzo è il Dantedì. L’Italia – nel 2020 – ha deciso di dedicare una intera giornata alla celebrazione del genio che fu il Sommo Poeta: Dante Alighieri. La data scelta non è casuale: non coincide né con il compleanno, né con la morte del letterato fiorentino, ma con il giorno che i dantisti ritengono essere il primo del viaggio letterario intrapreso nella Divina Commedia attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Il secondo Dantedì della storia cade nel 700esimo anniversario della morte del Poeta, scomparso nel 1321 a causa della malaria. Dante, in esilio lontano dalla sua Firenze, si spense a Ravenna. E lì la città lo salutò in pompa magna, con un funerale a cui parteciparono tutte le massime autorità locali.

Dopo la sua morte la fortuna di Dante fu alterna: fino ai primi anni del Cinquecento i suoi lavori furono osannati, ma dopo la stroncatura di Pietro Bembo (che gli preferì come esempi linguistici Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio) il Sommo Poeta venne messo da parte fino all’Ottocento, quando i romantici riscoprirono la Commedia.

Anche se in periodo Covid, sono tantissimi gli eventi con cui si celebra Dante Alighieri: il Ministero dei Beni Culturali li ha raccolti qui (https://www.beniculturali.it/evento/dantedi).

Legnanonews celebrerà l’evento anche con la collaborazione dell’Associazione Liceali Sempre, che produrrà una serie di testi. Qui la presentazione del progetto

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense”.
Queste parole da lor ci fuor porte.

Dante Alighieri, Commedia, Canto V Inferno, vv.100-108