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Emerson Rescaldina: sindacati e proprietà trovano un accordo, ma il percorso è ancora lungo

L'azienda continuerà nel suo impegno di reindustrializzazione e nel contempo riserverà ai sui dipendenti un trattamento economico positivo. Tuttavia, come precisano i sindacalisti, non esiste ancora un pretendente per dare continuità ai lavoratori coinvolti

Corteo lavoratori Emerson di Rescaldina

Novità per i lavoratori Emerson di Rescaldina: la proprietà e le parti sindacali dopo giorni di trattativa hanno trovato un accordo. Emerson, quindi, continuerà nel suo impegno di reindustrializzazione e nel contempo riserverà ai suoi dipendenti un trattamento economico positivo. Questo traguardo, sottolinea Antonio Del Duca della Fiom Cgil, che sta seguendo la vertenza con Edoardo Barra di Fim Milano Metropoli, non è una vittoria, ma un buon passo avanti: «La strada da percorrere è ancora lunga», dichiara.

Le nubi sul futuro non sono ancora dissipate: infatti, manca ancora un operatore seriamente intenzionato a subentrare nel sito produttivo che si estende tra Rescaldina e Legnano. E nessuno nasconde la preoccupazione perchè in questo intenso confronto l’assenza di un pretendente ha messo maggiormente in difficoltà tutte le parti. A questa situazione, secondo i i sindacalisti, si è aggiunta la «mancanza di un reale interessamento politico a livello regionale e nazionale».

La vertenza è iniziata lo scorso 25 febbraio, quando la proprietà ha annunciato di voler lasciare il territorio per trasferire la produzione in Germania e in Indonesia entro la fine del 2022. Da qui è stato un susseguirsi di scioperi e incontri. Nonostante le tensioni, le due parti sono riuscite a trovare un punto d’incontro che sarà ufficializzato a fine mese al Ministero Economico. Poi, verso l’inizio dell’estate, si avvierà la cassa integrazione (12 mesi) per i lavoratori che attualmente sono 88, in quanto 12 hanno trovato una nuova collocazione e 28 sono stati ricollocati da Emerson nel sito di Seregno. A queste 88 situazioni se ne aggiungono un’altra decina: parliamo degli operatori delle pulizie, anche loro presi in considerazione nelle trattative.

Il momento più difficile, secondo il sindacalista Barra, sarà dopo il passaggio al Mise: i sindacati resteranno in allerta per controllare che gli accordi siano rispettati e, allo stesso tempo, appena si affaccerà una o più società interessate al sito inizieranno altri incontri. Nel contempo sono già stati fissati alcuni appuntamenti con l’Advisor ingaggiato da Emerson (società di consulenza il cui compito è quello di raccogliere le offerte dei possibili acquirenti) per capire come si evolve la ricerca di mercato. «La vera sfida sarà quella che ci vedrà impegnati a controllare che la proprietà rispetti gli accordi presi. Ricordiamoci poi che questo è il primo accordo su questo territorio con le nuove regole sulla ricollocazione e reindustrializzazione. Il nostro obiettivo è quello di tutelare i lavoratori rimasti,  quelli che in questo momento sono più fragili in quanto faticano a trovare nuove opportunità nel mercato. Ecco perchè crediamo sia necessario reindustrializzare il sito Emerson: solo così si potrà dare continuità lavorativa», la conclusione del pensiero sindacale.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Maggio 2022
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