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A Parabiago l’ultimo saluto a don Giuseppe Beretta: “Continuerà ad ispirare generosità”

Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso e piazzale gremiti, nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni anit-Covid, per l'ultimo saluto di Parabiago a don Giuseppe Beretta

Funerali di don Giuseppe Beretta a Parabiago

Chiesa dei SS. Gervaso e Protaso e il piazzale esterno gremiti, nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni anit-Covid, per l’ultimo saluto di Parabiago a don Giuseppe Beretta, vicario parrocchiale della comunità pastorale Sant’Ambrogio scomparso nella mattinata di lunedì 10 gennaio.

«Grazie per la tua cura amata e intelligente per i più deboli, per il loro inserimento in una società spesso distratta, ma anche per la tua cura spirituale – sono state le parole di don Felice Noé, prevosto della parrocchia dei SS. Gervaso e Protaso e decano del Decanato Villoresi, durante la funzione officiata da monsignor Luca Raimondi -. Grazie perché ci hai parlato con la vita dell’amore di Dio; ci hai fatto vedere ogni giorno il desiderio di Dio. In questi 47 anni hai servito con dolcezza e lungimiranza, ti sei chinato su chi non ha lavoro, su chi non sa come arrivare alla fine del mese, su chi é violento, malato o emarginato. Hai indossato il grembiule dell’insegnante, l’abito di dirigente della Caritas, poi hai continuato ad aiutare con le tante realtà sociali di Parabiago, dalla cooperativa Cofol al Mandorlo. Un’intera generazione di giovani ha scelto grazie a te professioni nel sociale. Un grande sogno é fatto di tante piccole cose, quelle che vivevi con i tuoi ragazzi: adesso vai più su, vai avanti, canta il Magnificat da lassù, e ricordati di noi».

Funerali di don Giuseppe Beretta a Parabiago

Presenti per l’ultimo saluto a don Giuseppe, monsignore Luca Raimondi, vicario episcopale, e numerosi sacerdoti. Anche l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha voluto ricordarlo: «Preghiamo per don Giuseppe Beretta che ha trascorso gli anni più significativi a Parabiago, un punto di riferimento per la sua sensibilità operosa e competente nel dare affetto e speranza a tutti coloro che avevano bisogno di aiuto. Uomo di fede, uomo per tutti, continuerà ad ispirare generosità e mitezza a noi che preghiamo per lui».

Funerali di don Giuseppe Beretta a Parabiago

Toccante la testimonianza di una famiglia di religione musulmana, immigrata a Parabiago con due  figli, senza lavoro e senza più nessuna speranza, aiutata dal sacerdote parabiaghese: «Non venivamo nemmeno più trattati come esseri umani – ha detto dal pulpito il padre -, don Giuseppe ci ha accolto, è diventato nostro amico e ci ha aiutato: dal momento in cui  lo abbiamo incontrato dormiamo sereni. Rimarrà sempre nei nostri cuori»

Fondatore della cooperativa sociale Cofol, che dal 1992 è attiva sul territorio per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei ragazzi in situazioni di fragilità, don Giuseppe negli anni ha attivato scuole professionali, centri socio-educativi per minori disabili, un centro di ascolto a sostegno delle problematiche personali e familiari e due comunità-alloggio a conduzione familiare e l’asilo nido “Le Impronte”. Nel 2015 al sacerdote, che negli anni si è speso spesso anche al fianco di progetti comunali dedicati al recupero scolastico dei ragazzi in difficoltà e di altre situazioni di criticità, era stata anche conferita la benemerenza civica civica.

La sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità di Parabiago, che fin da quando si è diffusa la notizia della morte del sacerdote ha manifestato il suo affetto per don Giuseppe Beretta con un “fiume” di messaggi di cordoglio. L’ultimo, che li riassume tutti, quello impresso sul manifesto che hanno voluto dedicargli alcuni dei “suoi” ragazzi: «Grazie mille per quello che hai fatto per noi, rimarrai sempre nel nostro cuore e la tua mancanza si sente già. Non ti dimenticheremo mai».

Al funerale è intervenuto anche il sindaco Raffaele Cucchi che ha ringraziato di cuore don Giuseppe, «un tassello fondamentale della nostra comunità – ha detto commosso -. Sei stato un esempio per tutti noi e spero che continuerai ad esserlo, perchè soprattutto dopo questa pandemia c’è ancora tanto da fare per aiutare i nostri concittadini. Grazie per tutto quello che hai fatto».

 

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Pubblicato il 13 Gennaio 2022
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