“Amore e gioia per i più piccoli”: così Federica continua a sorridere in Guinea
Il fratello di Federica, Andrea Banfi, racconta le emozioni del viaggio in Guinea Bissau, dove grazie ai fondi raccolti in memoria della sorella è nato un centro per bimbi denutriti

«Federica amava portare gioia e amava i bambini: era un'animatrice dell'oratorio e questa era una delle sue grandi passioni». Proprio da questo suo amore per gli altri e per i più piccoli è nata la voglia di realizzare in Guinea Bissau, dove opera padre Davide, il centro per bambini denutriti e le loro mamme dedicato a Federica Banfi, la giovanissima canegratese scomparsa troppo presto la notte di capodanno 2018 a causa di un incidente stradale.
Il centro, che si trova a Countuboel, è stato inaugurato il 12 aprile 2019. Da sogno quel luogo è diventato realtà grazie alle tante donazioni delle persone che hanno voluto bene alla 19enne di Canegrate. Per la prima volta dall'apertura del centro la famiglia Banfi, insieme a una delegazione di altri canegratesi (tra cui sindaco Roberto Colombo e don Andrea Citterio), è andata in visita nel luogo di speranza che porta il nome di Federica.
[pubblicita] «Da quando è successo abbiamo sempre voluto dare un segno per ricordare Federica e il suo sorriso. Federica amava portare gioia e amava i bambini: era un'animatrice dell'oratorio e questa era una sua grande passione – spiega con delicatezza il fratello Andrea Banfi -. In Guinea conoscevamo l'operato di padre Davide. Abbiamo quindi deciso di mettere insieme l'amore di mia sorella per la gioia, i bambini e l'aiuto alle donne con questo progetto. Vogliamo ricordarla per come era. Infatti sulla targa che abbiamo posato c'è scritto "amore e gioia per i più piccoli"».
Il viaggio in Guinea Bissau, da padre Davide, è stato molto emozionante per la famiglia Banfi: «la situazione lì è tragica, c'è davvero molta sofferenza – ricorda Andrea -. Le missioni sono spiragli di luce: i missionari fanno un lavoro davvero fantastico e impegnativo, sono molto coraggiosi». «Le persone del posto ci hanno accolti a cuore aperto, con molta solidarietà, anche con il poco che hanno – continua Andrea -. Sono stati momenti toccanti. Ogni volta che ci vedevano c'erano canti, balli e ci offrivano cibo. C'era molta riconoscenza».
Le iniziative a scopo benefico nel nome di Federica non si fermano. Dopo il viaggio in Guinea dei giorni scorsi l'obiettivo è quello di realizzare, accanto al centro per i piccoli, una casa per ospitare le mamme nel periodo di degenza (che può durare fino a sei settimane). Domani, venerdì 31, invece, ci sarà la Messa in ricordo di Federica. Proprio nel giorno di don Bosco, patrono degli educatori e dei giovani.
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