Fondazione Ticino Olona, altri 50mila euro per la comunità
Poiché le richieste superavano il doppio del budget a disposizione, è stato necessario ridimensionare in parte i contributi da erogare.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Comunitaria del Ticino Olona onlus ha approvato, nella seduta del 29 ottobre, 7 progetti presentati al quinto bando emesso nel 2018. Poiché le richieste superavano il doppio del budget a disposizione, è stato necessario ridimensionare in parte i contributi da erogare. Così, chi aveva uno o più progetti in corso già finanziati si è visto ridurre sensibilmente la somma richiesta.
I progetti approvati coprono le diverse aree in cui è suddiviso il territorio della fondazione. L’elenco completo è on line su www.fondazioneticinoolona.it.
Qui ne citiamo solo alcuni.
La fondazione Giuseppe Restelli onlus, in partenariato con Geode società cooperativa onlus e l’Associazione Micaela onlus, ha presentato un progetto che consiste nello sviluppo di attività agricole sociali e solidali presso la Cascina Poglianasca – Cittadella della solidarietà, ad Arluno – rivolte a persone portatrici di fragilità sociali e disabilità. A tale scopo si vuole costruire un pozzo agricolo che possa pescare acqua di falda svincolandosi dal consumo di acqua pubblica dall’acquedotto. Il pozzo verrà messo gratuitamente a disposizione delle associazioni che operano nella cascina.
Telefono donna onlus, con alcune scuole di Abbiategrasso, vuole coinvolgere gli studenti in una rete contro la violenza e la discriminazione, con la produzione di documentazione da presentare in un evento istituzionale che coinvolga i cittadini.
La Onlus legnanese Santi Domenico e Magno, con Confartigianato Alto Milanese, interverrà a sostegno dei ragazzi di scuola media in situazioni di disagio tramite laboratori pratici di cucina, falegnameria, riparazione biciclette, promuovendo inoltre attività sportive e culturali.
E così 50 mila euro sono stati messi a disposizione della comunità e serviranno a supportare lo sforzo di associazioni ed enti a favore delle fasce fragili e disagiate.
«A volte – commenta il Consiglio di Amministrazione – ci chiediamo cosa sarebbe questo territorio senza la presenza attiva di una fondazione di comunità. È bene sapere che anche la fondazione ha bisogno di sostegno e di collaborazione da parte di tutti, e ricordiamo che è tuttora in corso un altro “bando”: quello che ricerca “volontari di comunità”, che vogliano dedicare parte del proprio tempo alla sua crescita. Come? Diventando reporter (per raccogliere storie e testimonianze dai beneficiari di finanziamenti), cantastorie (per dare una mano in tutte le forme di comunicazione) o ambasciatore (per mantenere vivi ruolo e presenza della fondazione sul territorio)».
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