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Cerimonia caduti Grande Guerra: l’intervento di una studentessa

"Qui nell’ossario Italia e Romania sono vicine nella comune esperienza del dolore"

Sono una studentessa dell’istituto Bernocchi di Legnano. Ho 18 anni. Sono nata in Romania ma vivo in Italia da quando avevo quattro anni.

Mi sento rumena e nello stesso tempo italiana ed è per questo motivo che sono qui oggi: perché sono italiana ma nello stesso tempo sento il valore delle mie radici familiari.

Sono nata nel 1999, appartengo alla generazione dei millenials, ossia quella generazione nata a cavallo del nuovo millennio. Siamo la generazione dei “nativi digitali”, ossia di coloro che  sono nati nell’era di internet, del pc portatile  degli smarphone.

Tra la mia generazione e gli avvenimenti che oggi commemoriamo sembrerebbe esserci una profonda divisione fatta di mentalità, modi di fare, modi di vivere.

Non è sempre così, almeno per me. Non posso dimenticare che cento anni prima della mia nascita la Romania diventava indipendente dopo aver duramente combattuto contro austriaci e tedeschi. Nello stesso tempo non posso ignorare che moltissimi soldati italiani morirono per il loro Paese così come hanno fatto i soldati rumeni.

Qui, nell’ossario del monumento di Legnano, soldati italiani, soldati rumeni e di altre nazionalità dell’impero austro-ungarico sono fraternamente uniti nella sofferenza della morte.

Qui nell’ossario non ci sono differenze di nazionalità. La morte li ha affratellati.

Qui nell’ossario Italia e Romania sono vicine nella comune esperienza del dolore.

Questo monumento è un luogo dove italiani e rumeni possono idealmente ritrovarsi e scoprire le radici comuni.

Elena Hilohi – Istituto “Bernocchi” di Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Maggio 2018
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