PD Nerviano, Ius soli: “Norma di civiltà”
Ospite della serata anche il deputato dem Emanuele Fiano
Approvare lo ius soli perchè norma di civiltà. Questa l'opinione emersa dall'incontro organizzato dal Partito Democratico di Nerviano. Ieri sera, venerdì 24, intorno al tavolo della sala civica di Garbatola si sono seduti a discuterne il deputato dem Emanuele Fiano, la presidente dell'associazione Amici della Casa della Carità e ex vicesindaco di Milano Maria Grazia Guida, il segretario al Welfare dell'Acli provincia di Milano Andrea Villa e il segretario PD cittadino Gennaro Elmo.
«Quello dello ius soli è un tema molto importante, centrale nel dibattito politico italiano, di cui ormai si discute da parecchi anni – ha spiegato Elmo –. La Camera ha dato il suo ok due anni fa, ora la norma è in discussione al Senato. Questa è una legge che doveva essere approvata prima. Ci sono buoni segnali per approvarla prima della fine della legislatura. Ce lo auguriamo perchè è una legge di civiltà, che rimanda a principi etici ed umani. Da parte delle forze di centrodestra c'è la volontà di alimentare la paura e il disorientamento tra i cittadini, fino a trasformarli in rabbia e poi razzismo, diffondendo anche notizie false. Si parla di diritti di bambini: chapeau. Non c'è nessuna dietrologia. La politica dovrebbe essere orgogliosa di approvare una norma di questo tipo».
Lo ius soli proposto in Italia è temperato. Prevede quindi che un bimbo nato nel Belpaese ottenga la cittadinanza se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge e deve superare un test di conoscenza della lingua italiana. Altra strada è lo ius culturae: i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, potranno richiedere e ottenere la cittadinanza se hanno frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico. I ragazzi nati all’estero ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.
«Oltre al principio etico, dobbiamo spiegare anche l'utilità dello ius soli per la nostra comunità – ha sottolineato Fiano -. La politica deve ascoltare la paura che serpeggia tra i cittadini, non stigmatizzarla. Molti legano il tema dello ius soli al terrorismo e agli attentati, ma la gran parte degli attentatori che ha colpito in Europa non è arrivata con i barconi, la loro caratteristica comune era quella di essere figli di quartieri e comunità non integrate, di non sentirsi parte del luogo dove vivevano».
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