La capacità di fare bene cose belle diventa un “romanzo industriale”
Presentazione del libro “Mobilis in mobile” a cura di Luciano Landoni

Tutto cambia con una frequenza frenetica e un’intensità estrema, e ciascuno deve cambiare a sua volta se vuole rimanere a galla. E’ questa, in estrema sintesi, la regola base della cosiddetta “società liquida” (copyright Zygmunt Bauman) ed è questo che gli uomini e le donne che fanno impresa, che producono “bene cose belle” (la quintessenza del made in Italy) devono fare un giorno sì e l’altro pure.
Il nuovo libro di Luciano Landoni, giornalista esperto di tematiche economiche e responsabile della collana “Romanzi Industriali” della GMC Editore di Busto Arsizio, intitolato “Mobilis in mobile – Fare impresa nella società liquida” racconta 34 storie imprenditoriali all’epoca della società liquida, in cui tutto – scenari economici compresi – è in continuo mutamento e il fattore umano gioca un ruolo sempre più strategico.
Il libro è stato presentato nella sala conferenze della biblioteca civica di Castellanza davanti a un folto pubblico, con la presenza del sindaco della città Mirella Cerini e dell’assessore alla Cultura Giandomenico Bettoni. Numerosi gli imprenditori presenti. In particolare, fra quelli “raccontati” nelle 152 pagine di “Mobilis in mobile”: Fernando Rimoldi (Pietro Rimoldi & C. Srl), Corrado Pedroni (Pizval Srl) e Piero Maino (Tintoria Filati Maino Pietro Srl).
«L’idea per il titolo del libro mi è venuta da Giulio Verne e dal suo romanzo Ventimila leghe sotto i mari, in cui si parla del Nautilus, il sottomarino del capitano Nemo, che ai miei occhi rappresenta il visionario capace di creare un modo nuovo – ha esordito Luciano Landoni, sollecitato dalle domande del moderatore, il manager Fausto Benzi – Il contesto in perenne cambiamento in cui ci troviamo a vivere, definito da Zygmunt Baumann “società liquida”, è ben rappresentato dal microcosmo del Nautilus e dai personaggi che vi si trovano. Ognuno reagisce in modo diverso alle novità che Nemo rivela loro, così come ciascuno dei 34 imprenditori che ho intervistato è chiamato a reagire alle sfide lanciate quotidianamente dal mercato».
I protagonisti delle storie raccolte da Landoni hanno alle spalle storie professionali diverse tra loro, ma in tutti «ho visto lo stesso entusiasmo per il proprio lavoro e l’orgoglio di chi è in grado di fare bene cose belle, tipico del made in Italy. Nessuno, nonostante le difficoltà, si piange addosso» ha detto l’autore.
Altri fattori che accomunano gli imprenditori raccontati in Mobilis in mobile sono «l’attenzione per i collaboratori e la capacità di motivarli, ma anche la visione “glocale”, fatta di apertura al mondo e contemporaneamente di salde radici sul territorio d’origine» ha sottolineato Fausto Benzi.
«In questo libro non ci sono solo le testimonianze, ma l’anima di queste persone, che Landoni è stato in grado di cogliere e di abbinare alla propria» ha concluso Gianluigi Marcora, fondatore con Massimo Castiglioni della GMC Editore e direttore de l’Inform@zioneonline.
«In questa fase storica – ha precisato Luciano Landoni –, particolarmente dinamica, nel corso della quale il ‘fare impresa’ sembra essere connotato da una ‘distruzione creativa’ profonda ed intensa, predominano fattori di difficile comprensione che, tutti insieme, causano spaesamento, incertezza paura e, nel contempo, forniscono degli stimoli propulsivi fino a ieri inimmaginabili, per chi ha le capacità e il coraggio di coglierli».
Come si fa a farli propri? «Se vuoi avere quello che non hai mai avuto – ha risposto l’autore di “Mobilis in mobile”, citando il motto della Pattuglia Acrobatica Nazionale –, fai quello che non hai mai fatto!». Il libro di Luciano Landoni, grazie ad una stretta collaborazione fra GMC Editore e TraccePerLaMeta (presente Paola Surano, una delle dirigenti dell’organizzazione culturale), è distribuito in tutta Italia e nel Canton Ticino.
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