«Rho è una città aperta». Lo hanno detto le autorità e lo hanno detto le persone che dall'estero sono arrivate qui a vivere. E' stato questo il messaggio lanciato dal quarto Festival della cultura migrante di Rho. Ieri, sabato 23, piazza Visconti ha ospitato la manifestazione che ha messo l'incontro al centro dell'attenzione.

Dal pomeriggio fino a sera attività, musica, danze, cibo e laboratori hanno animato la città. In piazza associazioni che si occupano di integrazione e di cultura. Il ricavato della manifestazione è andato al Fondo-Emergenze della comunità locale ed agli orfanotrofi moldavi.

«L'evento è ben riuscito – il commento del sindaco Pietro Romano -. E' un'occasione per conoscersi e farsi conoscere, come dice lo slogan. A Rho il 9-10% dei cittadini è costituito da stranieri: si tratta di circa 5 mila persone. Sono una parte importante della nostra città, una risorsa. Questo festival  mette in piazza quanto c'è di bello nelle culture perchè la citta cresce meglio insieme». Durante il suo saluto, di fronte alle autorità moldave e al presidente del CSBNO Nello Agostini, il primo cittadino rhodense ha inoltre auspicato l'approvazione dello ius soli, perchè «ogni giorno senza un diritto è un giorno perso», e ha ricordato la tradizione di accoglienza diffusa di Rho.

Sul palco per i saluti delle autorità anche gli assessori Maria Rita Vergani e Valentina Giro. L'assessore alla cultura Giro ha ricoradato il senso della manifestazione: «stare insieme e conoscersi, per superare la paura di chi non si conosce».