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Martina e Lorenzo a Tom’s Hardware: «Bruno è morto da eroe»

A 10 giorni dalla strage di Barcellona, Martina, la compagna di Bruno ha affidato il racconto di quella tragica giornata ai colleghi del compagno - Con lei il fratello della vittima

«Passeggiavamo sulla Rambla. Bruno teneva per mano Alessandro e io spingevo il passeggino con dentro Aria. Eravamo lì da qualche minuto quando ho sentito tante urla e mi sono voltata. Ho visto il furgone che puntava su di noi. È stato un attimo. Davanti eravamo bloccati da un palo e un albero, ci siamo messi a correre verso la strada. Bruno ha spinto Alessandro verso di me e io l'ho afferrato. Il furgone ha sfiorato me e Alessandro e ha preso Bruno in pieno. L'ho visto per terra». A 10 giorni dalla strage di Barcellona, Martina, la compagna di Bruno Gulotta, il legnanese vittima dell'attentato, ha affidato il racconto di quella tragica giornata ai colleghi del compagno, direttore del marketing e delle vendite Tom's Hardware a Legnano.

In una lunga intervista (QUI L'ARTICOLO INTEGRALE A CURA DEL DIRETTORE PINO BRUNO), rilasciata insieme al fratello di Bruno, Lorenzo Gulotta, 24 anni (nella foto tratta dall'artitcolo di Tom's Hardware), che era a Barcellona già da qualche giorno e li aspettava per cenare insieme quella sera, ripercorre quelle terribili ore e le giornate successive, trovando anche la forza di ringraziare «tutti quelli che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando. Innanzitutto Bruno, che in quella frazione di secondo ha spinto verso di me nostro figlio Alessandro prima di essere travolto e ci ha salvato la vita sacrificandosi per noi»

I ringraziamenti di Martina sono tantissimi, scrive il direttore di Tom's Hardware nell'articolo. «A cominciare dai medici dell'autombulanza che, pochi minuti dopo la strage, hanno tentato a lungo e invano di rianimare Bruno. E poi ringrazia i poliziotti, i funzionari del Consolato generale d'Italia a Barcellona e dell'unità di crisi della Farnesina. C'è anche la riconoscenza nei confronti del Ministro degli Esteri Angelino Alfano, che l'ha confortata nella sede del consolato e ha insistito con le autorità catalane e spagnole affinché le permettessero di vedere il corpo del compagno. Poi lo sguardo dolce del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'arrivo a Ciampino, l'affetto e l'aiuto del sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, del tenente dei carabinieri Domenico Cavallo, della chiesa legnanese, delle tantissime persone di cui non ricorda i nomi, della coordinatrice della scuola Montessori di Castellanza, Viviana Colombo. Quindi noi, gli amici e colleghi di Tom's Hardware e tutta la community del giornale e del forum, che ha alimentato e continua ad alimentare la raccolta fondi».

Per la prima volta Martina si apre e racconta ai colleghi del compagno (è stata Martina a chiedere a Tom's Hardware, dopo le indiscrezioni uscire in rete sulla morte di Bruno, di  aiutarla «affinché si parlasse di Bruno in termini corretti, di evitare sciacallaggi mediatici») quello che è accaduto dopo l'investimento: «Mi sono chinata su di lui e ho gridato, ho chiesto aiuto, era vivo. Gli ho detto "amore ti prego non mi lasciare", mi è sembrato di vedere un guizzo nei suoi occhi. Penso che mi abbia sentito. Poi sono arrivati i poliziotti con le armi in pugno, mi hanno portato via di forza, dicevano che i terroristi erano ancora lì. Intanto i medici tentavano la rianimazione. Io e i bambini siamo stati scortati verso un albergo lì davanti e chiusi a chiave all'interno. Dalla vetrata dell'hotel ho continuato a vedere cosa accadeva. Mi sembrava un film dell'orrore. Piangevo, gridavo. Alessandro era scioccato. La padrona dell'albergo ha provato a confortarci, ma io pensavo solo a tornare accanto a Bruno. Sono riuscita a uscire dalla porta secondaria, l'ho raggiunto proprio quando i medici hanno detto "es muerto" e lo hanno ricoperto con un telo. Dopo qualche minuto è arrivato mio cognato Lorenzo». È lui a raccontare la prima reazione del nipote. «Alessandro – dice Pino Bruno nell'articolo – mi è saltato in braccio e mi ha urlato "zio zio papà è morto, un camion gli è passato sopra e gli ha fatto male alla testa", il bambino era stravolto. Ha solo quattro anni e mezzo ma è molto più maturo della sua età. Sarà difficile per lui dimenticare quelle immagini».

Martina guarda anche al futuro: «I bambini. Vivrò per ricordare ad Alessandro e Aria che uomo meraviglioso era loro padre – è la risposta alla domanda del direttore "E adesso, Martina? – Lavorava tanto ma la sua famiglia era tutto. Non ci ha mai fatto mancare nulla. È morto da eroe. Un eroe silenzioso e discreto, com'era nel suo carattere. Lo ha detto anche monsignor Angelo Cairati, nella sua omelia durante i funerali». Qui l'articolo: Folla ai funerali di Gulotta, mons Cairati: "Non perdiamo la nostra umanità"

Bruno, ha ricordato Martina, studiava da ingegnere informatico: non è riuscito a realizzare il progetto di completare gli studi, ma un altro dei suoi sogni, quello di poter iscrivere i figli alla scuola montessoriana, è diventato realtà grazie alla disponibilità della coordinatrice della scuola Montessori di Castellanza, Viviana Colombo.  

PER LE DONAZIONI

Le donazioni per aiutare Martina, Alessandro ed Aria continuano. Abbiamo aperto un conto corrente temporaneo, dedicato esclusivamente a questo scopo. Queste sono le coordinate IBAN:

IT41Y0558420211000000024155

Banca Popolare di Milano

Largo Franco Tosi, 9, 20025 Legnano MI

Conto Corrente Banca Popolare di Milano, filiale di Legnano, intestato a Roberto Buonanno, country manager di Tom's Hardware per l'Italia.

Resta comunque valido l'indirizzo PayPal, sempre intestato a Roberto Buonanno.

paypal.me/famigliabrunogulotta

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Agosto 2017
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