Renato Vallanzasca ha aggredito un agente di polizia penitenziaria: la denuncia è del segretario dell'Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria, Leo Beneducci, e appare chiaro che se non si fosse trattato di Renato Vallanzasca l'episodio avrebbe rischiato di finire nell'ordinaria amministrazione. L'episodio è avvenuto due giorni fa  nel carcere di Milano Bollate intorno alle 10,30 circa: Vallanzasca è "antro in contatto"  con un agente di polizia penitenziaria in servizio nel settore dove i detenuti effettuano i colloqui con i propri familiari, un'area chiamata “Area verde”.

Durante un controllo di routine, Vallanzasca avrebbe inveito contro il poliziotto penitenziario, scagliando poi contro quest'ultimo la borsa che aveva con sé e il contenuto in essa presente, colpendo l'agente ad una gamba. Si sarebbero dunque creati attimi di tensione  in un settore ove vi erano altri familiari ed altri detenuti. L'agente ha dovuto lasciare il servizio per il trauma riportato alla gamba. A dare notizia di quanto è successo è l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci, che ha colto l'occasione per mettere l'accento su sistemi di custodia a suo modo di vedere troppo permissivi. 

Renato Vallanzasca, nato nel 1950, ha al suo attivo quattro ergastoli e 296 anni di reclusione.