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“Affetti..da Sindrome di Down”: 21 scatti di vita condivisa

L'esposizione a Villa Pomini si è chiusa proprio oggi, 9 ottobre, Giornata Nazionale della Persona con Sindrome di Down...

Successo alla mostra "Affetti… da Sindrome di Down" che ha invaso le sale di Villa Pomini per una settimana. Già all'inaugurazione sono state 150 le persone intervenute e altrettante hanno visitato l'esposizione nei 7 giorni seguenti. Oltre al patrocinio dell'assessorato alla cultura e delle politiche sociali, la mostra ha avuto il sostegno organizzativo del Cai, degli Amici del Bonsai che hanno allestito la sala con piante, della Mensa del Padre Nostro che ha aiutato per il buffet. Non sono mancati poi, a far visita alla mostra, anche gli Alpini, Donne Per Castellanza e Solidarietà Famigliare.

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Mostra "Affetti... da Sindrome di Down" a Castellanza 4 di 16

Il gioco di parole "affetti" racchiude proprio il contenuto della mostra. Non l'aggettivo che troppo spesso, erroneamente, viene usato dalle persone per indicare una persona con Trisomia 21, bensì il sentimento che lega gli esseri umani tra loro, ciò che consente ai bambini di crescere verso una loro autonomia.

21 i pannelli fotografici come il numero del cromosoma che contraddistingue la Sindrome di Down. I cinque bambini dell'Associazione sono stati ritratti da federico Sponza con i propri affetti (genitori, amici, allenatori) durante le proprie attività sportive, a scuola, all'oratorio San Giuseppe di Castellanza e nella propria vita privata. La mostra è stata organizzata dall'associazione Amici Team Down, attiva da anni sul territorio per mostrare il vero lato della Sindrome di Down: dalla scrittura del libro "Che vita è?" a pomeriggi di sport insieme, a conferenze sul tema della disabilità.

L'esposizione a Villa Pomini si è chiusa proprio oggi, 9 ottobre, Giornata Nazionale della Persona con Sindrome di Down: «Ancora oggi molte persone non sanno bene cosa significa avere la Sindrome di Down – sottolinea Gianna Leo, vice presidente dell'associazione, invece dovrebbe soffermarsi a notare che se le cose vengono insegnate le persone con Sindrome di Down le imparano. Certo non sono tutti bravi, dolci e tranquilli, ma una giornata come queste dovrebbe servire a far riflettere, aiutando ad abbattere i pregiudizi. Ovviamente una giornata non serve a nulla, se ciò su cui si riflette non viene applicato nella vita di ogni giorno».

«Noi come associazione – conclude Gianna – vorremmo far capire a chi lo pensa che queste non sono disgrazie per le quali devi chiuderti in casa a piangere. I nostri bambini sono in grado di raggiungere i diversi obiettivi che gli vengono posti, con i loro limiti e le loro difficoltà. Ma quando poi li raggiungono la soddisfazione e l'autostima che ricevono premiano tutti gli sforzi fatti»

Redazione
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Pubblicato il 09 Ottobre 2016
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