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Profughi a Cerro: “Tanto rumore per nulla”

Nessuna struttura del demanio disponibile su Cerro - Solamente 2 privati hanno dato disponibilità per accogliere un totale di 3/4 persone...

(c.l.) «Accoglienza profughi: tanto rumore per nulla». E' secca la risposta del sindaco di Cerro Maggiore Teresina Rossetti alle critiche sorte in paese e sui social network in merito a un possibile arrivo di profughi sul territorio comunale. La prefettura di Milano aveva comunicato l'intenzione di destinare al territorio del Legnanese 300 richiedenti asilo, da ospitare in una tendopoli che sarebbe stata allestita all'interno del cortile della caserma Cadorna di Legnano. Per scongiurare questa ipotesi i 22 comuni dell'Alto Milanese hanno intavolato un discorso. L'obbiettivo: un progetto di accoglienza diffusa, che preveda corsi volti all'integrazione. Il progetto, però, non sarebbe ancora stato definito nei suoi dettagli. E questo è quello che Cerro Maggiore vuole sottolineare.

«Ci ha stupito il comunicato del comune di Legnano, non condiviso con gli altri comuni del territorio, dove viene evidenziato che il comune di Cerro condivide con altri 7 comuni un progetto già definito che a tutt’oggi non è stato chiarito nè in termini finanziari nè in termini temporali e sul quale devono essere coinvolti, come abbiamo ribadito al Prefetto, tutti i comuni dell’Altomilanese – ha commentato il sindaco Rossetti questa sera, mercoledì 15, durante il consiglio comunale -. Cerro Maggiore ha comunicato di non avere, sul territorio comunale, immobili di proprietà del demanio e, come tutti si è data disponibile a fare una ricerca fra i proprietari di alloggi per capire se ce ne fossero di disponibili ad affittare i propri locali alle associazioni a questo. A tutt’oggi, non avendo ben chiare le condizioni di affitto proposte ai  privati, il comune di Cerro non ha ancora individuato disponibilità, se non per 3-4 persone».

Questa disponibilità deriva da due privati, che hanno dato l'ok per affittare due monolocali di loro proprietà. Nessun contributo economico, ad ogni modo, arriverebbe nelle casse del Comune. I fondi, infatti, vengono trasferiti dallo Stato alle associazioni che si fanno carico dei richiedenti asilo.

Dalla minoranza in consiglio comunale, che appena saputa la notizia tramite stampa si è impegnata a presentare due mozioni urgenti, si sono alzate alcune lamentale: quella della mancata tempestività da parte dell'amministrazione nel comunicare con le opposizioni e quella di uno scarso coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni. Il sindaco Rossetti ha chiosato: «non abbiamo comunicato nulla perchè non c'è ancora nulla di definitivo».

Sui social network i cerresi alla notizia del possibile arrivo di profughi in paese si sono scatenati con centinaia di "mi piace" e commenti a post contro la faccenda, ma al consiglio comunale non si è presentato nessuno. In sala presenti solamente una quindicina di persone: i soliti "habitué". Rimane in piedi l'idea di una possibile raccolta firme contro l'arrivo dei profughi. A proporla – «ma da privato cittadino»- Alex Airoldi, presidente della Pro Loco.

Di seguito la comunicazione integrale letta dal sindaco Teresina Rossetti.


Da giorni,  il comune di Cerro Maggiore, insieme agli altri comuni dell’Altomilanese, ha avuto notizia dell’intenzione del Prefetto di collocare 300 profughi in una tendopoli allestita presso la ex caserma di Viale Cadorna, di proprietà del demanio e nella piena disponibilità del Prefetto. Notizia per altro apparsa su tutti i giornali.

 A seguito di questo i comuni dell’Altomilanese si sono mobilitati per evitare che si concretizzasse questa ipotesi e si sono mossi alla ricerca di un progetto condiviso che evitasse la concentrazione di così tante persone in un singolo luogo. Dopo alcuni incontri con il Prefetto, le associazione del territorio e le Parrocchie del territorio, per trovare un’alternativa che scongiurasse l’ipotesi di una tendopoli ad alta accoglienza si è fatta strada l’idea un’accoglienza diffusa su tutto il territorio dell’altomilanese in modo da favorirne l’integrazione e attenuarne le problematiche.

I comuni sono attivati per valutare la situazione e gli immobili presenti sul territorio. Cerro Maggiore ha comunicato di non avere, sul territorio comunale, immobili di proprietà del demanio e, come tutti si è data disponibile a fare una ricerca fra i proprietari di alloggi per capire se ce ne fossero di disponibili ad affittare i propri locali alle associazioni a questo.

A tutt’oggi, non avendo ben chiare le condizioni di affitto proposte ai  privati, il comune di Cerro non ha ancora individuato disponibilità, se non per 3-4 persone.

Ci ha quindi stupito il comunicato del comune di Legnano, non condiviso con gli altri comuni del territorio, dove viene evidenziato che il comune di Cerro condivide con altri 7 comuni un progetto già definito che a tutt’oggi non è stato chiarito nè in termini finanziari nè in termini temporali e sul quale devono essere coinvolti, come abbiamo ribadito al Prefetto, tutti i comuni dell’Altomilanese. 

Ci conforta sapere, attraverso la stampa, che il prefetto, che si è fin qui dimostrato disponibile, si sia messo nella posizione di valutare, nel giro di 6 mesi, il progetto presentato dalle associazioni.

 Ci teniamo però a sottolineare che il progetto va ancora definito, che non sono per nulla in discussione immobili siti sul territorio di Cerro e Cantalupo e che a prescindere dall’intermediazione del comune i proprietari possono trattare, con le associazioni che se ne fanno carico, i termini di affitto dei loro alloggi sfitti. Quello che auspichiamo (visto che le risorse finanziarie non sono nelle disponibilità del comune, ma vengono trasferiti dallo Stato alle associazioni che se ne fanno carico) che le condizioni di affitto da proporre ai privati disposti a concedere l’utilizzo dei propri immobili non siano penalizzanti per questi ultimi.

Fatte queste debite premesse, precisiamo, che -oltre al fatto che, come tutti, ci siamo resi disponibili a valutare le ipotesi in campo- delle somme che la comunità europea e lo Stato trasferiscono per ogni persona ospitata, il comune non percepisce nulla e non ne è responsabile, sono infatti trasferite esclusivamente alle associazioni che si fanno carico dell'accoglienza.

Infine ci spiace ribadire che, come al solito, qualcuno pensa di avvantaggiarsi politicamente attraverso il procurato allarme. Ovviamente se ne assumerà anche tutta la responsabilità.

Sala Stampa Cerro Maggiore

Redazione
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Pubblicato il 15 Giugno 2016
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