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Il gheppio è tornato a… casa

Una coppia di falchetti sta nidificando nel torrione principale del Castello visconteo...

La coppia di gheppi, tanto cari ai legnanesi, è tornata ad "abitare" nella piccola cavità tra le mura del Castello di Legnano.

I due falchetti (della specie Falco Tinnunculus) anche quest'anno hanno deciso di nidificare nel torrione principale del maniero visconteo. Così, i frequentatori dell'area verde potranno nuovamente avvistare i cuccioli di gheppio impegnati nelle prove di volo e caccia .

Il loro ritorno era in dubbio, visto il disagio causato l'anno scorso dai fuochi d'artifico del "Castello in fiamme". Infatti, il rumore provocato dai botti non è stato apprezzato dai volatili presenti nell'area. Chissà… magari per la felicità di questa piccola famigliola l'edizione 2016 della "Festa al Castello" non prevederà lo spettacolo pirotecnico.
 
Quella del gheppio è una speciale presenza e un'ulteriore conferma del buono stato di salute in cui si trova l'oasi del castello.  Questi piccoli rapaci si cibano di topi e altri roditori, di piccoli uccelli, insetti e lombrichi.

Intanto, una decina di esemplari "Cavaliere d'Italia" ha scelto di sostare nella Foppa di San Vittore Olona (area umida del "Plis dei Mulini" a poca distanza dall'Isola del Castello). Si tratta di volatili della famiglia dei Recurvirostridi nello specifico sono Himantopus himantopus Linnaeus.

Il loro arrivo ha entusiasmato specialisti e appassionati che sulla pagina facebook dedicata al "Plis dei Mulini" hanno scritto: «Quest'aavvistamento non è ordinario nella nostra zona, ma sicuramente un segnale di come anche un piccolo intervento possa comunque dare un buon risultato in pochissimo tempo. Si raccomanda il massimo rispetto per chi andasse a vederli: muoversi molto lentamente e con discrezione».

Dunque, la vasta zona verde si sta ripopolando, unico neo resta l'invadente presenza dello scoiattolo grigio "Sciurus carolinensis", ritenuta una delle 10 specie più pericolose al mondo. Nonostante dall’Unione Europea siano arrivate diverse raccomandazioni, non si trovano soluzioni al problema del roditore non autoctono che sta minacciando l'ecosistema del territorio e l'esistenza del "fratello" rosso. Attualmente non sembrano esserci novità a riguardo.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Aprile 2016
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