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Auchan pagherà i 500mila euro a Rescaldina

La cifra deriva dalla trascrizione di mq al posto di mc - Ma le opposizioni sollevano dubbi...

Rettifica (29/02/2016): L'assessore al bilancio Francesco Matera conferma che gli interessi ci saranno (all'incirca 3mila euro) e verranno corrisposti sulla rateizzazione.


 

E' ufficiale. Auchan pagherà a Rescaldina i 536.686 euro mancanti all'appello per i suoi oneri di urbanizzazione. La cifra deriva da atti del 2012. Nella stesura, secondo la Giunta attuale, si è incorsi in un "errore materiale", ossia si è trascritto "mq" quando si intendeva "mc". Da questo scambio di lettere il risultato è stato l'incasso di  268.342 euro anzichè 805.020 (qui il link al precedente articolo). Il consiglio comunale di ieri sera (venerdì 26) ha approvato a maggioranza per la restituzione da parte di Auchan dei 536.686 euro incriminati, rateizzati in due anni.

«La prima rata è immediata (entro 30 giorni dall'approvazione della delibera consigliare), la  seconda arriverà entro l'anno – ha spiegato l'assessore alla pianificazione territoriale e urbanistica Marianna Laino -. Recupereremo 300mila euro entro l'anno. L'eventuale contenzioso, invece, avrebbe tempi lunghi e incerti, con risultati non garantiti».

Una soluzione «moralmente inaccettabile» secondo il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo Oggioni. «Se un cittadino, dopo 4 anni, dovesse 500mila euro alla Pubblica Amministrazione ha commentato il consigliere pentastellato –, dubito fortemente che il trattamento che gli sarebbe riservato sarebbe lo stesso». «Il nostro interesse è far rispettare le regole – ha continuato Oggioni, dubbioso, insieme alle altre forze di minoranza, sul fatto che l'errore di trascrizione sia stato involontario -. Ma qual è l'interesse di Auchan a saldare questo debito? La società ha ribadito in tutte le maniere che non ci deve nulla, che le due parti erano d'accordo sul pagamento al metro quadro. L'interesse di Auchan, in sostanza, è "acquistare il diritto all'ampliamento"». Il consigliere grillino, così come il collega di Noi X Gianluca Crugnola, ha proposto una sospensiva dell'atto, per avere risposte più certe riguardo alla questione. «Gli elementi non sono tutti a disposizione, la commissione controllo e garanzia non ha ancora chiuso la questione e l'esposto alla Corte dei Conti non ha ancora chiuso il suo iter – ha spiegato Oggioni -. Chiedere la sospensiva vuol dire valutare le cose per bene, non non chiedere i soldi a Auchan. Significa fare le cose per bene, una volta tanto».

Dello stesso avviso il consigliere Crugnola, che ha ricordato come già nel 2012 la situazione apparisse poco chiara e come lui, insieme all'allora collega Nicola Di Biase, votò più volte in modo contrario gli atti incriminati proprio perchè nebulosi. Da parte sua, invece, l'ex sindaco Paolo Magistrali ha sottolineato come la scelta del mq al posto del mc per le attività commerciali e industriali fosse volta a non scoraggiare l'insediamento di quest'ultime. «L'indicazione era proprio quella di applicare il mc alle aree residenziali e il mq alle aree commerciali e industriali – ha spiegato Magistrali, sindaco nel 2012 -. Se questa è l'evidenza dei fatti diventa difficile parlare di errore materiale. Gli attori erano consapevoli di sottoscrivere quella convenzione parlando di mq e non mc».

«E' chiarissimo che Auchan abbia degli interessi e non mi stupisce, è chiarissimo che Auchan voglia chiudere questa partita in tempi brevi e non mi stupisce, è chiarissimo che questa partita è legata all'ampliamento ha sostenuto il consigliere di maggioranza Gilles Ielo – però è evidente che fare quest'atto non è opportuno ma è un dovere. Questo atto non va a cancellare eventuali responsabilità dell'errore e non ho dubbi moralmente che stiamo facendo la cosa giusta».

La richiesta di sospensiva è stata bocciata con 11 no. «Mi sembra che Oggioni e Crugnola aspettino che arrivi qualcuno a risolvergli li i problemi e ad indicargli la retta via – ha commentato il sindaco Michele Cattaneo -. La Corte dei Conti può impiegare anche un anno per rispondere. Nessuno la fa franca: chi doveva pagare paga».

Redazione
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Pubblicato il 27 Febbraio 2016
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