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L’ex “Re Nove” ritrova “Tutto il gusto della legalità”

Nell'immobile confiscato alla mafia, a Rescaldina, un bando per aprire una pizzeria sociale...

L'ex Re Nove ritrova "Tutto il gusto della legalità". Gusto che il locale affacciato sulla Saronnese, a Rescaldina, aveva perso a causa di una gestione di stampo mafioso. Oggi è l'amministrazione comunale a restituire questo luogo, strappato alla criminalità, alla comunità con un bando di ristorazione collettiva. Il bene era stato confiscato alla famiglia di 'ndranghetisti Medici e nel dicembre 2011 donato dal Governo al Comune. 

La giunta Magistrali aveva pensato di trasformare la villetta che ospitava la pizzeria  in una casa delle associazioni, mentre i suoi successori hanno modificato il progetto, inserendo un ristorante eco-solidale aperto all'organizzazione di eventi culturali. Da qui il nome: "Tutto il gusto della legalità". Alla base c'è il finanziamento di 170mila euro, messo a disposizione dalla Regione per la ristrutturazione dell'immobile. I nuovi gestori dovranno occuparsi di renderlo più "giusto" e "buono". 

«Il progetto “Tutto il Gusto della Legalità” – si legge nel bando emesso dal Comune – nasce come volontà del Comune di Rescaldina, della ProLoco locale, della Consulta Sociale e della Consulta Cultura di Rescaldina ed il CRAL Anziani di attivare un settore di avvicinamento al lavoro nel campo della ristorazione collettiva. Crediamo che il campo della ristorazione possa essere una valida fucina formativa e che ben si presti ad attività lavorative». L'obiettivo è quello di aiutare i disoccupati con inserimenti lavorativi di persone svantaggiate.

Tgl mira a diventare, non solo uno spazio di aggregazione, ma anche un buon ristorante-pizzeria grazie ad un valore aggiunto: la commercializzazione e la presentazione di “alimenti eco-sociali”: «Tutto in TGL farà parte di una scelta di fondo – spiegano i promotori -, ovvero unire il sociale al culturale, dove dal personale, ai materiali, alle attività di servizio si respiri questa triplice scelta strategica: riuso e valorizzazione sociale di un bene sequestrato alla camorra, formazione ed avvicinamento al lavoro nel campo della ristorazione, promozione di una cultura enogastronomica utilizzando cibi ecologici e provenienti da cooperative sociali. Tutte attività che hanno al centro una visione di legalità e di concretezza, come modello imprenditoriale da diffondere ed incentivare»

I prodotti, rigorosamente biologici, arriveranno infatti da campi confiscati alla mafia del circuito di Liberaterra e della Cooperazione Sociale. Il  locale, in orario pre e post-cena serale, rimarrà poi aperto come spazio per attività culturali o sociali abbinate alla degustazione di prodotti eco-solidali. Non mancheranno iniziative promozionali con piccoli produttori di vini e cibi di qualità, attività di formazione e piccoli interventi musicali e artistici. 

Oltre che ristorante, Tgl sarà infatti circolo e locale con giornate dedicate alla cultura ed a momenti aggregativi. Un luogo, insomma, “di servizio” per le realtà associative del territorio.

Il bando, finalizzato all’ottenimento in concessione della gestione del bene confiscato alla criminalità organizzata, è rivolto a cooperative sociali e associazioni o enti no-profit. Queste dovrenno rispettare tutti i requisiti scritti nel bando e dovranno presentare la domanda in Comune.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Agosto 2015
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