Dovrà essere immediatamente reintegrato sul posto di lavoro e risarcito delle indennità di mancato lavoro, l'operaio legnanese della San Germani Srl, Alessandro Firenze, licenziato con l'accusa di avere svolto attività non compatibili con il proprio stato di salute.

A stabilirlo è una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che porta la firma del Giudice del lavoro del Tribunale Francesca La Russa.

Durante il periodo di astensione dal lavoro per infortunio l'operaio era stato fotografato mentre portava buste della spesa e sollevava pesi sul balcone. Il lavoratore ha fin da subito negato la circostanza ma l'azienda ha fatto scattare il licenziamento. Lo scorso 19 marzo le parti sono  finite davanti al Giudice e a nulla è valso il tentativo di riconciliazione. E' di oggi (15 aprile) invece la sentenza, dove si legge che «il licenziamento è considerato illegittimo poichè le attività svolte da Firenze, quali il trasporto della spesa quotidiana e i lavori in balcone per asportare i bisogni del cane, non appaiono incompatibili con lo stato di salute denunciato dall'infortunio sul lavoro e con le prescrizioni mediche». 

Nello specifico, le attività svolte da Firenze non appaiono tali da pregiudicare o rallentare la guarigione, proprio per la loro occasionalità e il brevissimo tempo della condotta. Per i medici erano infatti consentiti piccoli sforzi come la spesa quotidiana. 

Ad averlo difeso, l'avvocato Cristiano Bettinelli e l'avvocato del Cub, Giovanni Sartori, che ha difeso Firenze insieme. A sostenerlo in aula erano intervenuti il segretario nazionale dei Cub, Walter Montagnoli e tre colleghi della società e iscritti al sindacato (nella foto in alto), convinti che il licenziamento, oggi definito illegittimo, sia stato deciso per fermare l'attività di Firenze come Rsu svolta con passione all'interno dell'azienda.