Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del  del Comitato Pendolari Trenord di Busto Arsizio.

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Sono 15 i Malpensa Express ripristinati da Trenord rispetto al nuovo assetto che entrerà in vigore il 26 aprile: è quanto si evince dal sito di Trenitalia, dove oggi pomeriggio i nuovi orari sono comparsi senza alcuna ufficialità.

Appena 6 treni nelle fasce pendolari da/per Cadorna (3 all’andata: ore 6-­‐8, e 3 al ritorno, ore 17-­‐ 19), nessun treno al mattino presto per chi lavora a Malpensa.

Se ancora manca una comunicazione ufficiale in merito, il dato trova riscontro nella risposta inviata dall’ad Cinzia Farisé alla lettera indirizzatale dal Comitato lo scorso 31 marzo.

Di questa risposta, preme innanzitutto evidenziare il classico scaricabarile, in perfetto stile italiano: «Non è facoltà di Trenord decidere autonomamente orari e fermate dei treni», bensì Regione Lombardia. Il Comitato ha già provveduto a inoltrare le sue osservazioni all’assessore Alessandro Sorte, il cui impegno a «risolvere un bel guaio» (per citare un suo recente tweet) viene da questa risposta messo in seria discussione.

Alla luce dei nuovi orari e della risposta di Farisé, i pendolari faticano ancora a trovare le ragioni delle modifiche imposte. Risultano invece con molta evidenza:

-­‐  la necessità di “smistare” i pendolari per risolvere il problema del sovraffollamento: ma i pendolari sono persone, non pacchi da spostare da un vagone all’altro;

-­‐  l’insistente equiparazione fra le stazioni di Busto Nord e Busto Fs, per poter dire che l’offerta per Busto è ampia anche senza Malpensa Express («ogni giorno… 200 fermate dei treni regionali»): forse si ignora che nella realtà esse intercettano utenze molto diverse, le Nord per andare in Cadorna e le Fs per andare in Garibaldi/Centrale. E si ignora che il servizio Malpensa Express è qualitativamente superiore a quello dei regionali, perciò la sua soppressione determina un impoverimento dello standard;

-­‐  l’indifferenza verso l’aumento dei tempi di percorrenza, quando si invitano i pendolari di prima classe diretti a Cadorna a salire su un treno per Garibaldi/Centrale e poi usufruire dell’interscambio a Bovisa per prendere una coincidenza;

-­‐  il potenziamento del collegamento di Malpensa aeroporto con Milano Garibaldi/Centrale che, unito ai treni da/per Cadorna, garantirà un treno ogni 15’, sarà di «grande attrattiva» per i turisti attesi per Expo: non certo per i pendolari di Busto, che invece da/per Cadorna ne avranno uno ogni 60’, quando va bene. Eppure, sono i pendolari a sostenere il servizio, grazie ai loro abbonamenti e alle loro tasse;

-­‐  la beffa (la truffa?) perpetrata ai danni degli abbonati di prima classe, che in parte hanno anche già sottoscritto un abbonamento annuale per avere appena 7 treni la mattina e 8 la sera, con orari diversi da quelli acquistati e mal conciliabili con le esigenze lavorative e familiari (la criticità colpisce in primis le mamme pendolari);

-­‐  il servizio su Milano Garibaldi/Centrale verrà potenziato «in concomitanza con la manifestazione Expo»: ci aspettiamo dunque il ritorno allo status quo dopo Expo?

Il Comitato continuerà a chiedere il ripristino integrale dei treni soppressi.