Lavori quasi al termine per l'antenna di telecomunicazione di via Don Gnocchi. L'opera, iniziata intorno ai primi di luglio, non è stata accolta favorevolmente dai residenti che temono per la loro salute e per l'impatto ambientale che ne potrebbe derivare.

A giugno, l'amministrazione comunale ha avvisato i residenti della zona interessata (ex campo sportivo), comunicando che "a breve prenderanno avvio i lavori per la realizzazione di una stazione radio base per la telefonia cellulare […] che prevedono l'installazione di un'antenna su un palo metallico alto 30 metri" e che gli Enti preposti alla tutela della salute hanno espresso il loro parere favorevole, escludendo possibili rischi sanitari causati dall'opera.

Immediata la reazione dei cittadini. Prontamente, si sono organizzati in un comitato volontario anti – antenna: "Apprezziamo la trasparenza con cui il sindaco Rossetti ha agito informandoci degli imminenti lavori, consapevoli che avrebbe potuto non farlo, tuttavia riteniamo che l'attuale collocazione dell'impianto non sia idonea e ci batteremo per il suo trasferimento. Essendo una zona residenziale temiamo per le onde elettromagnetiche che l'antenna trasmetterà."

Il Comune rassicura: "Verranno eseguiti controlli tramite ARPA e, ad ogni modo, l'impianto non dovrebbe risultare pericoloso".

All'ultimo consiglio comunale Livio Zapparoli, consigliere appartenente al Movimento 5 stelle, ha sollevato la questione chiedendo se ci fosse la possibilità concreta di spostare l'impianto come ventilato all'incontro tra sindaco, cittadini e tecnici Wind del 23 luglio scorso. Negativa la risposta dell'amministrazione comunale: "Non è possibile spostare l'antenna nella zona di via Zerbi a Cantalupo come proposto all'assemblea perché il luogo risulta troppo lontano dal centro e dalla zona che Wind è intenzionata a coprire. Si stanno cercando zone alternative, necessariamente su suolo pubblico, ma al momento non sono ancora state individuate".

Scettici i cittadini riguardo questa risposta: "Come è possibile" – si chiedono – "che Wind abbia risposto al Comune così prontamente? E' passato un lasso di tempo insufficiente per la valutazione dell'idoneità di una zona".

Via Cà Rossa, il primo sito individuato da Wind per l'installazione dell'antenna, è stata successivamente esclusa a causa del vincolo per la fascia del rispetto autostradale che la lega. Il comitato ritiene che la situazione possa essere risolta con l'installazione dell'antenna in uno dei parcheggi di quella zona industriale. La loro linea rimane propositiva e aperta al dialogo con la giunta. Il comitato si sta muovendo tramite una raccolta firme, volantinaggio e l'organizzazione di una manifestazione:"Vogliamo che il maggior numero di persone si interessi a questa faccenda: non è solo un problema riguardante noi residenti della zona dell'ex campo sportivo ma con l'assenza di un piano regolatore per l'installazione di queste antenne il problema potrebbe riproporsi a distanza di pochi anni in un'altra zona del paese."

L'antenna di via Don Gnocchi attualmente non è ancora entrata in funzione. "Dal momento di installazione delle antenne e dei cavi l'impianto sarà funzionante entro 10 giorni", specifica Marco Corti, assessore a lavori pubblici ed ecologia.

Sul territorio di Cerro Maggiore sono già presenti cinque antenne funzionanti: i cittadini si interrogano sull'effettivo bisogno di un altro impianto. Il Comune tramite questa installazione incasserà ogni anno per nove anni 17.000 € di canone di affitto. La penale per la mancata realizzazione dell'antenna o per il suo smontaggio e rimontaggio in un'altra zona sarebbe invece di circa 100.000 €, cifra che il comitato sostiene potrebbe essere pagata a Wind da Telecom, anch'essa, a detta loro, interessata ad un'antenna nella zona di via Ca' Rossa. 

chiara lazzati