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Patto civico: una buona politica, in ascolto dei cittadini

Alberto Fedeli, portavoce del Comitato per il Patto civico, risponde alla nostra lettrice, dopo le sue considerazioni sulla "litigiosità" dei candidati sindaco durante la campagna elettorale

Alberto Fedeli, portavoce del Comitato per il Patto civico, risponde a Daniela Colombo, nostra lettrice e residente a San Vittore Olona, dopo le sue considerazioni sulla "litigiosità" dei candidati sindaco durante la campagna elettorale. Ecco la lettera.


Cara Daniela Colombo, ho letto la Sua lettera aperta, con l’invito rivolto a tutti i candidati a non ridurre la competizione elettorale a polemiche personali ma a condurla a un confronto sui problemi che toccano la vita quotidiana delle persone e sulle proposte per affrontarli. Lei ha pienamente ragione. Un diritto di replica rispetto a quanto mi era stato rivolto e attribuito, era – penso – dovuto, anche per doverosa chiarezza. Chi mi conosce sa che non è mia abitudine polemizzare e che non amo la politica urlata, fatta di scontri e non di confronti. Volentieri e con convinzione accolgo il Suo invito.

Ha poi ragione nel dire che candidature e alleanze si costruiscono sui programmi. Condivido. Anche perché la proposta del Patto Civico che, con altri amici, ho voluto fare al paese con l’appello diffuso a febbraio, vuole andare proprio nel senso da Lei indicato. Spero che si sia potuto capire.

Non abbiamo infatti presentato una alleanza previa, con già definita una candidatura a Sindaco, per non pregiudicare proprio quel processo di partecipazione e di aggregazione che partisse appunto da un confronto sui temi amministrativi e sulle politiche locali. Solo in esito a questo percorso, si definiranno convergenze e candidature (come ho sempre chiarito non ero e non sono tuttora candidato: mi sono messo al servizio di un progetto e non di un’ ambizione personale). Lo so che è un po’ ingenuo agire così: mi dicevano, e mi dicono, che in politica occorre prima porre in campo le strategie, definire accordi, stabilire le candidature, tanto poi i programmi si fanno sempre in tempo a scrivere e sono comunque irrilevanti e destinati a essere tutti uguali. Noi invece siamo partiti lanciando l’iniziativa della “Fabbrica del programma”. Per più di un mese abbiamo parlato di tutti quei problemi e questioni che interessano la gente e che Lei giustamente ricorda: abbiamo affrontato i temi delle politiche familiari e sociali; quelli della scuola, dell’educazione; le politiche giovanili; l’emergenza lavoro e le politiche di sviluppo; questo venerdì 4 aprile, ci confronteremo sui temi del governo del territorio e dell’ambiente, compresa la questione delle vasche di laminazione, ma non solo. E questo si è fatto non in modo autoreferenziale all’interno dei nostri gruppi, ma in incontri pubblici presso la Biblioteca comunale a cui tutti i cittadini erano invitati, e con esiti poi pubblicati su Legnanonews, e su altri giornali locali, dove iniziamo a indicare ai cittadini le nostre priorità e orientamenti programmatici. Su questi cerchiamo confronto e ci misureremo, non solo con gli attori politici ma anzitutto con i cittadini.

Lei ha infatti di nuovo ragione quando ci invita a sentire quel che dice la gente. È quello che stiamo tentando di fare: non solo ascoltare i cittadini, ma tentare di coinvolgerli, perché crediamo fortemente che la politica deve essere partecipazione. Anche su questo mi hanno detto, e mi dicono, che è inutile, che è una perdita di tempo. Di nuovo saremo ingenui, ma andiamo avanti così, perché crediamo che le persone, le famiglie, la comunità nelle sue diverse espressioni, debbano essere protagoniste nel perseguire il bene comune. Ecco che per noi il programma è anzitutto un processo di ascolto della comunità, che non deve smettere neppure dopo che si è eletti. Un politico, e soprattutto chi sarà candidato Sindaco, deve parlare di meno e saper ascoltare di più. Per questo chiediamo ai cittadini di non accontentarsi di programmi scritti dai “politici” (nuovi o di lungo corso che siano), limitandosi poi a sceglierli con il voto, ma di partecipare alla loro stessa definizione e, poi, attuazione. Con gli incontri pubblici fatti e altre iniziative che nei prossimi giorni organizzeremo, stiamo creando più occasioni per poter ascoltare bisogni e proposte dei cittadini e delle realtà sociali in vista della definizione del programma e su questa strada continueremo anche dopo, perché – come abbiamo detto – cerchiamo anzitutto una alleanza con il paese prima che tra gruppi politici. Con la sua lettera offre a tutti un positivo richiamo alla buona politica e un prezioso contributo nell’indicare le questioni vere da affrontare, che, non solo noi, ma spero tutti i competitori, dovremo saper recepire. E per questo La ringrazio.

Alberto Fedeli – Portavoce del Comitato per il Patto civico

Redazione
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Pubblicato il 04 Aprile 2014
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