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Busto celebra la giornata europea dei Giusti

Giovedì 6 marzo alle 12 sarà infatti ricordato il dottor Aladár Hábermann, detto Aldo, medico ungherese...

Busto Arsizio celebra la seconda Giornata europea in memoria dei Giusti, che ricorre il 6 marzo, con una piccola ma significativa cerimonia promossa dall’Amministrazione comunale, dal Comitato Amici del Tempio civico e dall’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio.

Giovedì 6 marzo alle 12 sarà infatti ricordato il dottor Aladár Hábermann, detto Aldo, medico ungherese che dedicò la vita ai suoi pazienti, amatissimo per la sua competenza e umanità: nell’aiuola dell’Ospedale situata di fronte al padiglione della Neurologia, sarà infatti piantato un piccolo ulivo accanto a cui sarà posizionata una targa a ricordo del medico. Un modo per ricordare tutti i “Giusti” che si sono opposti ai totalitarismi: il dr. Hábermann, nato nel 1904 a Csátalja, era ebreo, ma, benché convertito, fu perseguitato dalle leggi razziali. Così si legge nella biografia scritta dalla figlia Anna Maria, anch’essa medico: “Nel ’33 dalla Germania decise di trasferirsi in Italia, fidando nelle promesse di Mussolini che aveva assicurato di non voler perseguitare gli ebrei. Arrivò casualmente a Busto Arsizio e, per una serie di fortunose coincidenze, vi rimase per esercitare la sua professione come libero professionista. In breve tempo si fece conoscere e apprezzare dalla popolazione bustocca. Instancabile, disponibile giorno e notte, si dedicò incessantemente ai suoi pazienti che trovarono in lui non solo il medico capace, premuroso e pronto ad accorrere, ma pure l’amico che sapeva ascoltare i loro problemi e alleviare i dolori, oltre che con le medicine, anche con una buona parola, con un prezioso consiglio e spesso con un aiuto materiale con i più bisognosi. Di animo generoso, già dal dicembre del 1933, si offrì di prestare servizio gratuitamente presso l’ospedale civile, dove infatti esercitò per più di sette anni nel reparto di Medicina diretto dal prof. Moretti, finché nel ’38 venne estromesso dall’ospedale a causa delle leggi razziali che impedivano a un medico ebreo di curare i “non ebrei”.

In Italia salvò decine di persone ricercate dai nazifascisti: “nello stesso periodo in cui la sua famiglia veniva perseguitata in Ungheria e poi sterminata dai nazisti, il dr. Hábermann – coadiuvato validamente dalla moglie Rosa e dal fratello di lei, Mario De Molli – aveva costituito in Italia una rete clandestina di “salvatori di vite”, riuscendo a sottrarre alle persecuzioni nazifasciste più di 50 fra partigiani e perseguitati politici, e parecchi ebrei, sia italiani che stranieri. Grazie a questi meriti civili egli ricevette l’agognata cittadinanza italiana dal presidente Einaudi nel 1951, epoca in cui non era facile per uno straniero divenire italiano”.

La Giornata, proposta in Italia dalla Fondazione Gariwo, è stata istituita nel 2012 dal Parlamento europeo, che aveva raccolto l’appello lanciato in tutta Europa da intellettuali, uomini di cultura, politici, semplici cittadini, a sostegno dell’istituzione della Giornata che intende valorizzare la Memoria del bene. Ben 500 bustocchi firmarono l’appello esposto al Tempio civico: l’anno scorso Busto fu l’unica città della provincia di Varese a celebrare la ricorrenza, idealmente legata nell’impegno a fare Memoria del bene ad altre città italiane ed europee.

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Pubblicato il 03 Marzo 2014
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